Scomunicato dal papa e messo al bando dall'imperatore, dal maggio 1521, per dieci mesi, Lutero rimase nascosto nella fortezza della Wartburg, lontano dal tumultuoso sviluppo degli eventi messi in moto dalla sua iniziativa riformatrice, precisando sempre meglio i temi della sua teologia.
Dall'analisi delle lettere che in quei mesi di isolamento lo tennero in contatto con l'esterno, emerge preponderante il tema della libertà.
Perdonato e salvato da Dio gratuitamente, senza dover dare nulla in cambio di quel perdono, il cristiano è veramente libero. Libero dal ricatto del clero, che non può più imporgli le sue condizioni per fare da mediatore tra lui e Dio; libero dal potere politico, che non ha giurisdizione sulla sua coscienza; libero da se stesso e dal suo peccato, che non ha più dominio assoluto sul suo pensiero e le sue scelte.
È questo lo sfondo teologico dal quale irrompe un'idea di libertà che contribuisce a fondarne il significato moderno e che comincia a rappresentarla in una visione destinata a segnare la coscienza della storia europea.
«In quest'ampia monografia c'è una proposta interpretativa forte che affronta in modo vivo e originale i temi fondamentali dell'opera e del pensiero di Lutero in un momento cruciale della sua vita e della storia europea.»
Adriano Prosperi