Bibbia Nuova Diodati

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Questa revisione della Bibbia in lingua italiana, condotta direttamente sul testo della versione classica di Giovanni Diodati del 1641, è il risultato del desiderio e della volontà di offrire a chiunque è assetato di verità, uno strumento valido e affidabile per la lettura e lo studio della Parola di Dio, particolarmente indicata per coloro che sono impegnati in un ministero.
 
I criteri che hanno guidato questo lavoro di revisione sono:
  • la maggiore fedeltà possibile ai testi originali, greco per il Nuovo Testamento ed ebraico per l’Antico Testamento;
  • chiarezza e accuratezza dei termini nella lingua italiana, cercando di evitare termini arcaici, difficili, ambigui e oscuri.
 
Per le suddette ragioni, riprendendo il criterio già utilizzato nella Diodati, sono state messe in corsivo tutte le espressioni, parole, articoli e preposizioni, non presenti nel testo originale greco ed ebraico, ma utili per rendere più chiaro ed esplicito il significato del testo.
 
Per il Nuovo Testamento, il testo greco utilizzato è il Textus Receptus, quello sostanzialmente disponibile all’epoca di Giovanni Diodati (1641).
 
I nomi Dio e Iddio nella Diodati sono usati alternativamente più per ragioni di assonanza che per ragioni inerenti al testo originale. Si è perciò ritenuto opportuno adottare un criterio di maggiore chiarezza tanto per l’Antico che per il Nuovo Testamento.
In questo modo, ogni volta che in italiano è utilizzato uno dei nomi di Dio, è perché vi è una corrispondenza di un particolare nome di Dio tanto nel testo ebraico che greco.
 
Così per l’Antico Testamento sono usati i seguenti nomi: “DIO” rende il termine ebraico Elohîm. “Dio” rende invece i termini ebraici Elôah, Êl e Êlahh (nelle parti in Aramaico dell’Antico Testamento).
“Eterno” rende i termini ebraici Yahweh o Yah.
“Signore” rende il termine ebraico Adônâi, che letteralmente significa “mio Signore”.
 
Per il Nuovo Testamento, i nomi più importanti di Dio sono due: “Dio” che rende il termine greco Theos; “Signore” rende il termine greco Kyrios.
“Gesù” rende invece il termine greco Iesous, traslitterazione dell’aramaico Yeshuah, che letteralmente significa “Yahweh” o “Dio è la salvezza”.
 
Nella trascrizione dei nomi propri biblici, si è cercato di renderli seguendo le regole fonetiche e rimanendo il più fedele possibile agli originali ebraico e greco.
Questo è soprattutto vero per i nomi ebraici dell’Antico Testamento, mentre molti nomi del Nuovo Testamento sono entrati a far parte della cultura italiana, assumendo quindi una forma italiana.
Così, per i nomi biblici più comuni si è adottata la forma entrata in uso in italiano. Questo è il caso di nomi usati tanto nell’Antico che nel Nuovo Testamento.
 
La Nuova Diodati è anche il testo associato alla Bibbia da Studio La Nuova Thompson.