In questa rigorosa e avvincente ricerca di storia intellettuale, Richard Weikart documenta l’impatto sconvolgente che la teoria darwiniana dell’evoluzione ebbe sull’etica e sulla moralità negli anni che intercorsero da Darwin a Hitler, ovvero dalla pubblicazione de L’origine delle specie (1859) all’avvento del nazismo (1933).
Il naturalismo darwiniano, infatti, riducendo l’uomo ad un mero animale evolutosi grazie alla “selezione naturale” dei soggetti “più dotati” nella lotta per la sopravvivenza, non solo portò ad una drastica svalutazione della vita umana: ebbe come conseguenza anche una radicale ridefinizione della moralità in termini evoluzionistici.
Le conseguenze più nefaste di questo nuovo orientamento ideologico si ebbero in Germania, dove il movimento eugenetico, al fine di favorire l’evoluzione della “razza ariana”, propose di adottare le misure più brutali per impedire a persone biologicamente “inferiori” di riprodursi: la carcerazione, la sterilizzazione, l’eliminazione fisica tramite aborto, infanticidio, suicidio assistito e sterminio di massa. Una volta condannate perché moralmente riprovevoli, ora queste “misure” venivano ritenute “buone” e “salutari” perché contribuivano al progresso biologico della razza superiore.
Ad attuarle infatti fu il nazismo hitleriano, erede della dottrina darwiniana dell’evoluzione biologica come del programma dell’eugenetica razzista, nonché dell’antisemitismo che allora pervadeva la cultura tedesca. Il risultato finale fu lo sterminio di milioni di esseri umani – prenati, neonati, bambini, adulti, anziani – tutti uccisi perché “non idonei” da un punto di vista biologico, fisico, intellettuale o razziale.
Anni prima, esprimendosi in chiari termini darwiniani, Hitler aveva scritto nel Mein Kampf: “La razza più debole sarà soppiantata da una razza più forte, perché l’impulso alla vita, nella sua forma finale, spazzerà via ogni assurdo ostacolo posto dalla cosiddetta umanità individuale, aprendo le porte all’umanità naturale, che distrugge i deboli per fare spazio ai forti”.