“O Timoteo, custodisci il deposito che ti è stato affidato” (I Tim 6:20). Così l’apostolo Paolo richiamava l’attenzione di Timoteo su quella che per la Chiesa deve indubbiamente essere la più alta priorità: preservare il messaggio del vangelo da qualsiasi distorsione o contraffazione. Perché? Perché il vangelo è l’unico messaggio che può salvare l’essere umano dal peccato e da tutte le sue devastanti conseguenze, temporali ed eterne.
Purtroppo, come mostra Will Metzger in questo importantissimo libro, nel mondo evangelico si è verificata una graduale ma evidente deriva teologica, della quale ha risentito proprio il vangelo. Semplificato all’estremo per una più facile comprensione, confezionato ad arte per una più rapida divulgazione, smussato agli spigoli per una più comoda accettazione, il vangelo che oggi viene predicato in molti ambienti evangelici ha poco a che fare con il messaggio originariamente predicato dagli Apostoli. Ne mantiene qualche parvenza, ma la sostanza è svanita nella superficialità che caratterizza la nostra epoca. Di conseguenza l’evangelizzazione ha perso il potere di trasformare veramente la vita di chi crede, le chiese si sono riempite di persone che professano di credere ma non sono veramente convertite e la testimonianza evangelica ha perso quasi totalmente di credibilità.
A fronte di tale situazione, qual è oggi l’imperativo più urgente per la Chiesa? Metzger non ha dubbi: recuperare la sostanza del vangelo e ricostruire una sana metodologia evangelistica.
A questo fine, infatti, egli affronta e risponde alle seguenti domande: Che cos’è il vangelo? Quali sono i suoi contenuti essenziali? Come opera Dio quando interviene per cambiare il cuore di un essere umano? In che cosa consiste una reale conversione e come distinguerla da una mera professione di fede? Fino a che punto Dio è sovrano e l’uomo responsabile?
E ancora: Il vangelo può essere annunciato da qualsiasi persona si dica credente oppure sono necessari dei requisiti di coerenza e conoscenza? I metodi che oggi si usano per indurre le persone a fare professioni di fede sono biblicamente leciti? A quali principi dobbiamo rifarci per ricostruire una sana metodologia evangelistica?