I tempi della storia non sono stati decisi dai sovrani dei tanti imperi, anche se essi lo hanno creduto. Ognuno di loro è salito al trono nella convinzione di diventare il più grande, il re davanti a cui tutti i popoli sarebbero stati costretti a piegare le loro ginocchia. Ma quei dominatori sono caduti dal loro piedistallo, spinti dalla stessa mano soprannaturale che aveva permesso la loro scesa.
Mai come nella storia di Roma tutto ciò è stato evidente. Imperatori folli e sanguinari hanno trattato la vita umana senza alcun riguardo, credendosi uguali agli stessi dèi che dicevano di onorare. Gli anfiteatri romani hanno visto all'opera tutta la malvagità umana, spinta oltre ogni limite proprio contro i cristiani, fino al momento in cui il sovrano di tutti i regni ha scritto la parola fine.