Trattare un argomento come quello presentato in questo numero non è facile.
Il mondo dell'occulto è molto variegato e complesso. Comprende l'adorazione di Satana, la divinazione o conoscenza del futuro, la necromanzia, la comunicazione con il mondodei defunti, il contatto con il mondodegli spiriti (occultismo e sedute spiritiche), la chiromanzia (lettura delle mani, delle carte, ecc), la superstizione e tanto altro.
A volte tutto questo viene etichettato come una credenza medievale, come oscurantismo e in odore di inquisizione, per cui è relegato a momenti storici nei quali la siperstizione imperava, o a culture e popoli "primitivi".
D'altra parte il mondo dell'occulto pervade la società nella quale siamo chiamati ad essere dei testimoni e a dichiarare la verità, per cui non possiamo far finta di nulla.
Volendo restare nel nostro piccolo mondo italiano, è una diffusa idea che proprio Torino sia una delle principali città coinvolte nell'occultismo.
Altra ragione per occuparcene, ed è forse anche la più importante, è che la Bibbia non trascura questo argomento, ma contiene molti riferimenti a pratiche occulte.
Nel Vecchio Testamento vi sono molti riferimenti all'occulto, alla magia, alla stregoneria e alla possibilità di operare miracoli attraverso le forze occulte.
Nel Nuovo Testamento, invece, vediamo fin dall'inizio la presenza di persone "possedute da spiriti" verso le quali Gesù interviene per la loro liberazione.
È qualcosa di ancora attuale? La questione della possibilità di una influenza soprannaturale nella vita umana, e di conseguenza dell'importanza di volercene o potercene occupare in un'ottica pastorale, dipende dal nostro punto di vista riguardo al demoniaco.
Esistono tante posizioni, tante domande, tanti dubbi, scetticismo, perplessità su questo argomento. D'altra parte, si parla di mondo dell'occulto perché è occulto, nascosto. La Bibbia non ci fornisce tutte le informazioni che, forse, a noi piacerebbe avere per la semplice ragione che non ci riguardano.
La Bibbia non nega né l'esistenza dell'occulto né degli operatori dell'occulto, come vengono identificati ora usando un linguaggio politicamente corretto, ma ne vieta il ricorso per affrontare le difficoltà della vita.