L’autore ricostruisce la vicenda dei primi cinquant’anni del movimento pentecostale in Italia dall’arrivo dei primi italiani, migranti di ritorno dagli Stati Uniti, fino alle durissime persecuzioni patite dai pentecostali durante il fascismo e incredibilmente protrattesi nel primo decennio della Repubblica Italiana nonostante i diritti sanciti dalla Costituzione.
Ne emergono storie e figure di una resistenza religiosa esemplare che affronta arresti, carcerazioni e confino senza perdere la fede in una possibile e desiderata convivenza pacifica.