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La preghiera - Un'arma potente per la vittoria

La preghiera - Un'arma potente per la vittoria

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Desideri un cambiamento o un intervento soprannaturale in certe cose della tua vita? "La preghiera: un'arma potente per la vittoria" è il libro che ti serve per avere le giuste risposte. La preghiera aprirà ogni porta e rimuoveràogni ostacolo che il nemico ti ha messo davanti. La preghiera apre potenzialità nascoste e libera forze spirituali capaci di spezzare ogni barriera e di darti vittoria nelle aree, nelle quali fino a questo momento hai fallito. Leggendo questo libro imparerai alcune verità che ti aiuteranno a pregare in modo efficace.
ISBN: 9788880772422
Produttore:
Editrice Uomini Nuovi
Codice prodotto: 9788880772422
Peso: 0.080kg
Rilegatura: Brossura
Lingua: Italiano

Contenuto libro

Prefazione di Colin Urquhart; Una parola dai traduttori; Vittoria in preghiera; Gli uomini dovrebbero pregare sempre; La preghiera della fede; Pregare sempre con ogni tipo di preghiera e supplica; Pregare nello spirito; Non siete stati capaci di vegliare nemmeno un'ora? Preghiera e digiuno; Portando il raccolto mediante la preghiera.

Capitolo gratuito

Capitolo 1


Gli uomini dovrebbero pregare sempre

“Propose loro ancora questa parabola per mostrare
che dovevano pregare sempre e non stancarsi”
(Luca 18:1)

Gesù stava insegnando l’importanza della preghiera, quando usò le parole che io uso come titolo di questo capitolo! Gli uomini dovrebbero pregare sempre e non stancarsi
Il diavolo combatte per scoraggiarci affinché smettiamo di pregare, perché sa che è l’unico modo che gli permette di impedire che noi riceviamo le nostre risposte. Quando smettiamo di pregare, diamo spazio al dubbio e ai timori ed essi scuotono la nostra vita e ci portano in basso.
La soluzione di ogni problema è nelle mani di Dio e Dio ci ha dato un solo modo per ottenere cose da lui: chiedergliele!

“Chiedete e vi sarà dato; cercate e troverete; bussate e vi sarà aperto; perché chiunque chiede riceve; chi cerca trova, e sarà aperto a chi bussa” (Matteo 7:7-8).

Qui c’è una grande verità che ogni figlio di Dio dovrebbe comprendere. Gesù disse che se chiediamo, ci sarà dato. Il nemico dice il contrario; dice alla Chiesa che Dio non viene mosso dalle nostre preghiere, ma questa è una bugia! Dio è mosso dalla nostra fede in lui e, quando crediamo, preghiamo e gli facciamo richieste perché confidiamo in lui. Quando gli diciamo quello che accade e gli chiediamo di aiutarci, o gli chiediamo che cosa dovremmo fare, dimostriamo la nostra dipendenza da lui. Sappiamo che Dio può fare tutto quello che vuole; egli ha la potenza e l’abilità, non è limitato è il nostro Padre e il nostro Dio e un padre non guarda suo figlio che soffre, se può aiutarlo, ma fa tutto quello che può per aiutare suo figlio; persino un padre malvagio desidera aiutare suo figlio ad ottenere cose buone. Ecco perché i genitori spendono tanto denaro per allevare i figli, per educarli e così via.
In questa parte della Scrittura, Gesù rivela Dio come nostro Padre. Ascoltiamo quello che ci dice:

“Se dunque voi, che siete malvagi, sapete dare buoni doni ai vostri figli, quanto più il Padre vostro, che è nei cieli, darà cose buone a quelli che gliele domandano!” (Matteo 7:11).

Il Signore Gesù ci sta dicendo che il nostro Padre celeste, che è giusto, si cura molto più di noi dei padri terreni che sono malvagi. L’uomo tende a credere ciò che vede, ma Dio ci ha salvato in modo che possiamo uscire dal regno naturale per cominciare a confidare di più nelle cose del mondo spirituale che non possiamo vedere. Anche se non abbiamo mai visto Dio, egli è reale ed è nostro Padre e si cura di noi più di chiunque altro. Ma è un Padre santo che vuole abituare i suoi figli a chiedere tutte le cose buone di cui hanno bisogno.
La sua Parola ci dice come egli si aspetta che noi viviamo e come dobbiamo rapportarci a lui e vuole che, poiché siamo suoi figli, ci avviciniamo a lui per tutto quello che ci riguarda e gli diciamo ciò che desideriamo che accada.
Mi ricordo che, molti anni fa, quando cominciai a fare il pastore, avevo un grande desiderio nel cuore di vedere persone salvate che venissero in chiesa e per questo mi dedicai all’evangelizzazione. Predicavo agli angoli delle strade, negli incontri all’aperto e nelle campagne evangelistiche e continuai a farlo per un certo tempo senza vedere grandi risultati. Cominciai a scoraggiarmi e, a volte, mi balenava il pensiero che non sarebbe mai accaduto nulla. Fu proprio quello il momento in cui il Signore cominciò ad ammaestrarmi sulla preghiera perseverante. Un giorno stavo viaggiando su un autobus da Nairobi a Mombasa, la mia città natale dove sono pastore e avevo lo spirito abbattuto, mi sentivo molto scoraggiato e pensavo, addirittura, di abbandonare il ministero. Tutto era diventato così difficile per me e non sapevo cosa fare. Cominciai a pensare al Signore e qualcosa accadde.
Il Signore mi incoraggiò e cominciò a farmi vedere quello che mi aveva chiamato a fare; vidi una grande moltitudine di persone, erano tante che non potevo contarle e avevano le mani alzate in segno di adorazione. Riuscivo a vedere che era una riunione di persone di tipo molto diverso l’uno dall’altra; c’erano neri, bianchi e persone di nazionalità diverse e lo Spirito mi disse, non con una voce udibile, ma nel mio spirito: “Questo è ciò che voglio fare; comincia un movimento di preghiera, incoraggia il mio popolo a pregare e io porterò a compimento quanto ti ho detto”. Ero pieno di entusiasmo e cominciai a parlare, per fede, di quello che il Signore avrebbe fatto. Sapevo che la chiave perché questo accadesse era la preghiera e cominciai a trascorrere, da quel giorno, tanto tempo in preghiera. Andavo sulla riva del mare, mi mettevo a sedere e stavo lì tutto il giorno chiedendo a Dio il risveglio e la crescita nella nostra chiesa. Quel testo della Scrittura che ho condiviso con voi, diventò una cosa viva per me; cominciai a vedere Dio come mio Padre e a parlargli come avrei parlato al mio padre terreno.
Il Signore divenne veramente reale per me e cominciai ad avere un rapporto molto intimo con lui; non mi sembrava più un Dio lontano da me, ma un Dio che era sempre lì per me. Perseverai nella preghiera chiedendo a Dio di darmi la mia città. Pregai per tre anni senza vedere alcun risultato, ma lo Spirito mi diede una promessa nel libro di Isaia che mantenne i miei pensieri concentrati su ciò che Dio avrebbe fatto; non avremmo smesso di pregare e non avremmo dato riposo al Signore finché non avesse compiuto la grande opera che voleva fare nella nostra città. Voglio condividere questa scrittura con voi perché credo che vi aiuterà a pregare per cose che avete ormai abbandonato o che pensate che non accadranno.

“Per amor di Sion io non tacerò, per amor di Gerusalemme io non mi darò posa, finché la sua giustizia non spunti come l’aurora, la sua salvezza come una fiaccola fiammeggiante” (Isaia 62:1).

“Sulle tue mura, Gerusalemme, io ho posto delle sentinelle; non taceranno mai, né giorno né notte. Voi che destate il ricordo del Signore, non abbiate riposo, non date riposo a lui, finché egli non abbia ristabilito Gerusalemme, finché non abbia fatto di lei la lode di tutta la terra” (Isaia 62:6-7).
Usammo queste Scritture per pregare per la nostra città. Queste Scritture ci incitavano a non lasciar perdere e noi sostituimmo alla parola Sion o Gerusalemme il nome della nostra città. Questo tipo di preghiera si chiama preghiera di intercessione. Intercedemmo per la nostra città per tre anni senza vedere, con gli occhi fisici, alcuna risposta alla preghiera; qualcosa, però, stava accadendo alla nostra città nel regno dello Spirito. Le forze delle tenebre che avevano controllato la città per molti anni stavano per essere spezzate e il Regno di Dio stava per essere vittorioso su quelle tenebre. Stabilimmo di pregare con una catena di preghiera per 24 ore senza dare riposo al Signore. Ogni ora del giorno e della notte c’era qualcuno che pregava e ogni membro della nostra chiesa dovette imparare a pregare, perché la chiesa dava massima importanza. Ecco perché oggi abbiamo una congregazione che ama la preghiera!
Cominciammo a pregare alle quattro e trenta del mattino dal lunedì al venerdì nel nostro centro di preghiera, e se vieni nel nostro centro di preghiera, vedrai che ci sono persone là che cominciano a pregare anche prima, alle 4 del mattino. Facciamo anche un incontro di preghiera che dura tutta la notte ogni venerdì e migliaia di persone sono presenti ogni settimana.
Questa preghiera è la chiave della crescita della nostra Chiesa; quando la Chiesa cominciò a crescere, di domenica c’erano circa 400 persone, entro il primo anno, dopo che la preghiera era cominciata, le persone crebbero da 400 a più di 5000 e, oggi, dopo otto anni di preghiera, la chiesa sta ancora crescendo e siamo già arrivati a più di 20.000 persone.
Se non ci stanchiamo e continuiamo a pregare, accadrà qualcosa di ancora più grande, perché Dio vuole spezzare le barriere che il nemico ha costruito per impedirci di entrare nelle sue benedizioni. Se noi non fermiamo il nemico mediante la preghiera, sarà lui che ci ferma mediante le sue bugie.
Dio è nostro Padre e vuole che abbiamo tutte le buone cose di cui abbiamo bisogno, ma noi dobbiamo perseverare nella preghiera senza perderci d’animo.
La parabola che Gesù usò in Matteo 7 per illustrare questa verità, è la storia di un giudice ingiusto e di una donna perseverante. Il giudice non temeva né Dio né l’uomo, ma non riuscì a resistere alla perseveranza di questa donna e dovette darle quanto chiedeva. Se questo giudice ingiusto potè fare questo, quanto più il nostro Padre celeste lo farà, visto che egli è il giusto. Sono convinto che ci darà ogni cosa.
Voglio incoraggiarvi a non smettere mai con Dio, perché egli vuole aiutarvi e rispondere alla vostra preghiera e noi dobbiamo andare a lui con fede senza dubitare. Dio è fedele e coloro che vanno a lui debbono andare a lui con fede. Il modo in cui ci rapporteremo a Dio determinerà la nostra vittoria in preghiera; se andiamo a lui come persone che non lo conoscono e che vanno a lui solo per provare se le cose funzionano, non andremo lontano, ma, se andremo a lui sicuri che egli si cura di noi, aspetteremo con pazienza che faccia quanto gli chiediamo nei suoi tempi perfetti e giusti per noi.
Voglio portare la vostra attenzione su questa verità. Tutto quello che facciamo, se vogliamo compiacere Dio, deve essere fatto con fede.
“Or senza fede è impossibile piacergli; poiché chi si accosta a Dio deve credere che egli è, e che ricompensa tutti quelli che lo cercano” (Ebrei 11:6).

Quando andiamo da Dio in preghiera dobbiamo andare sapendo che ci sta ascoltando; Dio non è lontano dal suo popolo, è sempre lì con loro. Dovremmo parlargli come parliamo a una persona visibile; io incoraggio sempre i credenti a pregare in modo udibile e a rivolgersi a Dio come a una persona che possono vedere fisicamente. A volte alcune persone siedono, chiudono gli occhi, non dicono niente e pensano di pregare, ma, se vuoi vedere qualcosa di grande nella tua vita di preghiera, comincia a trattare Dio dicendo “Egli è”.
Ebrei 11:6 dice che, quando andiamo a lui, dobbiamo credere che egli è. Egli è lì e, perciò, parlagli come se fosse davvero lì.
Un’altra verità nella Scrittura è la seguente: “Il Signore ricompensa”
Non solo ascolta quello che gli diciamo, ma è pronto a ricompensarci per la nostra preghiera. La stessa Scrittura dice anche chi sono coloro che ricevono ricompensa dal Signore: Tutti quelli che lo cercano
Se vogliamo cercare il Signore con serietà, dovremo dedicare del tempo; colui che ricerca con serietà, sceglie momenti specifici per la sua ricerca. A volte vorremmo vedere le cose accadere subito e, quando questo non succede, ci perdiamo d’animo e pensiamo che Dio non voglia fare quanto gli abbiamo richiesto. Dobbiamo ricordare, invece, che egli è nostro Padre e vuole farci diventare sempre più seri; se ci desse immediatamente tutto quello che chiediamo, diventeremmo dei bambini viziati. I genitori che danno sempre ai figli quanto chiedono, senza chiedersi o senza riflettere se quello sia il momento migliore perché i loro figli abbiano quanto hanno chiesto, li viziano. Ho imparato per esperienza che tante volte, quando preghiamo e chiediamo a Dio di darci certe cose e sembra che non ci risponda immediatamente, questo vuol dire che Egli vede qualcosa che noi non vediamo. La maggior parte delle volte la mancata risposta significa che non è arrivato il momento giusto e io ho imparato a continuare a pregare finché il tempo giusto non arriva. Che cosa ci farà continuare a pregare senza stancarci? “La pace di Dio”
Tante volte preghiamo e ci preoccupiamo; portiamo i nostri pesi e le nostre preoccupazioni a Dio e poi, invece di riposare, usciamo dal momento di preghiera e riprendiamo di nuovo quello che avevamo portato a Dio e usciamo portandoci il sacco sulle spalle. L’ansietà e la preoccupazione non dovrebbero avere il permesso di controllarci; quando preghiamo e chiediamo a Dio tutto quello di cui abbiamo bisogno, dovremmo permettere alla sua pace di tenere il nostro cuore e la nostra mente focalizzati su Cristo Gesù.

“Non angustiatevi di nulla, ma in ogni cosa fate conoscere le vostre richieste a Dio in preghiere e suppliche, accompagnate da ringraziamenti. E la pace di Dio, che supera ogni intelligenza, custodirà i vostri cuori e i vostri pensieri in Cristo Gesù” (Filippesi 4:6-7).

Questo è uno dei versetti più importanti sulla preghiera. Ci dice di portare in preghiera davanti a Dio tutto quello che potrebbe renderci ansiosi. Ci fa vedere tanti aspetti della preghiera:

 Preghiera e supplica
 Ringraziamento

Quando liberiamo il cuore e la mente da ogni peso che causa ansietà, mediante la preghiera e le suppliche dovremmo abbandonare tali cose nelle mani sicure di Dio e terminare la nostra preghiera con ringraziamento. Se terminiamo la preghiera con ringraziamento a Dio perché si prende cura del nostro peso, invochiamo la pace di Dio che sorpassa ogni intelligenza. Anche se fisicamente non abbiamo ancora ottenuto ciò per cui abbiamo pregato, quando usciamo dal nostro posto di preghiera, nel nostro cuore abbiamo già ottenuto la risposta e questo ci metterà in cuore la pace di Dio che permetterà alla nostra mente e al nostro cuore di non vedere più il peso del problema, ma di vederne la soluzione.
Nel capitolo successivo parlerò della preghiera di fede ed entrerò nei dettagli riguardo alla preghiera che dà pace al cuore e nella mente e che ci rende spiritualmente forti. La capacità di aspettare i tempi di Dio senza preoccuparsi o agitarsi, richiede forza spirituale e possiamo trarre quella forza di cuore e di mente solo ed esclusivamente dalla pace di Dio. Riceviamo la pace di Dio portando i nostri pesi al Signore con preghiera e supplica, lasciandoli a lui e poi cominciando a ringraziare perché lui si prenderà cura di quello che ci riguarda.

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