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Le chiavi della Bibbia - Un viaggio alla scoperta del libro dei libri

Le chiavi della Bibbia - Un viaggio alla scoperta del libro dei libri

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Le chiavi per un viaggio alla scoperta della Bibbia nel suo insieme.
In questo volume, David Pawson presenta le sue riflessioni sul significato degli eventi e degli insegnamenti biblici. Il libro è una chiara panoramica del meraviglioso rapporto di Dio con il suo popolo.
L'autore evita di scendere nell'analisi troppo dettagliata dello studio versetto per versetto. Il suo scopo è di trasmettere sia il senso reale della storia biblica sia le sue implicazioni pratiche per la nostra vita quotidiana.

David Pawson è autore di altri libri che puoi trovare su www.clcitaly.com quali:
• Il battesimo in acqua
• La normale nascita del cristiano
• La via che porta all'inferno - Tormento eterno o annientamento?
• Quando Gesù ritorna• La risurrezione. 

David Pawson è un apprezzato oratore, un uomo di Dio stimato e riconosciuto in campo internazionale con una vasta esperienza pastorale.

Trailer

ISBN: 9788880773412
Produttore:
Editrice Uomini Nuovi
Codice prodotto: 9788880773412
Dimensioni:
175 x 250 x 45 mm
Peso: 1.460kg
Rilegatura:
Copertina rigida
Numero di pagine: 896
Lingua: Italiano

Capitolo gratuito

Libera traduzione di una poesia inglese

Pensavo di conoscere la mia Bibbia, sì
Leggendone a caso un pezzo qui ed uno lì,
Ora un brano di Giovanni o Matteo
Poi un po’ di Genesi.

Alcuni capitoli di Isaia
Alcuni Salmi, il ventitré.
Proverbi uno, Romani dodici
La Parola pensavo di conoscere.

Ma ho scoperto che la lettura completa
Era tutta un’altra cosa
Ed io non ero abituato
A leggere tutta la mia Bibbia.

A te che ami “giocare” con la Bibbia
Sguazzando un po’ qua e un po’ là
Prima di inginocchiarti tutto stanco
E sbadigliare durante una rapida preghiera.
Tu che tratti questo capolavoro
Come non tratti alcun altro libro
Solo un paragrafo disunito
Solo un’occhiata impaziente e grossolana.

Prova un metodo più valido
Prova una visione ampia e attenta;
Ti inginocchierai con straordinaria meraviglia
Se leggerai tutta la tua Bibbia.

(Autore sconosciuto)

CAPITOLO 1:

PANORAMICA DELL’ANTICO TESTAMENTO

Dio ci ha dato una biblioteca di 66 libri. Il termine greco biblìa, tradotto come “bibbia”, significa letteralmente “libri”.
I 39 libri dell’Antico Testamento, che coprono un arco temporale di 2000 anni, sono stati scritti da vari autori e comprendono diversi generi letterari. Non è dunque una sorpresa se tante persone si avvicinano alla Bibbia chiedendosi come sia possibile che tutta questa varietà possa costituire un insieme.
Dio non ha organizzato la Bibbia suddividendola per argomenti affinché noi potessimo studiare un tema per volta: Egli l’ha ordinata in modo tale che noi potessimo leggere un libro alla volta. La Bibbia è la verità di Dio su sé stesso e su come noi dovremmo relazionarci con lui, posta nel contesto della storia. Narra di come la gente, principalmente la nazione di Israele, conobbe Dio e rispose alla sua Parola. Ben lontana dall’essere un arido testo di teologia, è la storia frizzante dell’opera di salvezza di Dio nelle vite delle persone del suo popolo.
Molti non afferrano il messaggio generale perché hanno una comprensione insufficiente dello sfondo della Bibbia. Questo capitolo ha l’obiettivo di fornire una panoramica generale dell’Antico Testamento in modo che ogni parte della Scrittura possa essere collocata nel giusto contesto.

Geografia

Se il nostro obiettivo è quello di capire l’Antico Testamento ci sono due aree geografiche che dobbiamo conoscere: la Terra Promessa e il Medio Oriente.
La zona chiave sulla cartina del Medio Oriente è quella che viene chiamata dai geografi “La Mezzaluna Fertile”: la fascia di terra fertile che si estende dal fiume Nilo in Egitto ad occidente verso il nord-est attraverso la terra di Israele e poi a sud e sud-est alle pianure che circondano i fiumi Tigri ed Eufrate, in quella che una volta era chiamata Mesopotamia (che significa “in mezzo ai fiumi; meso: “mezzo” e potamia: “fiumi”). Quest’area fertile comprendeva i centri di potere del mondo antico, con l’Egitto ubicato ad occidente, l’Assiria e Babilonia poi, ad oriente. Israele era incastrato tra questi due ed una gran parte dell’Antico Testamento è scritta avendo sullo sfondo le contese fra queste potenze mondiali. Ci sono anche importanti episodi in cui le loro minacce o attività si ripercuotono direttamente su Israele.
La posizione geografica di Israele lo rendeva importante poiché si trovava sulle principali rotte commerciali. Il Deserto Siriano a est di Israele obbligava i commercianti e gli eserciti d’oriente ad attraversare i confini d’Israele durante i loro spostamenti tra Asia, Africa ed Europa. Una zona montagnosa di rocce basaltiche a sud-ovest del Mar di Galilea incanalava i viaggiatori attraverso Jezreel e poi avanti fino a Meghiddo. Una grande strada entrava in Palestina attraverso la Porta Siriana, passando da Damasco, lungo il Ponte della Figlia di Giacobbe e sopra una diga di basalto verso il Lago di Galilea. Correva poi verso sud-ovest per le Piane di Meghiddo fino alla Pianura della Costa, attraverso Lydda e Gaza fino all’Egitto. Israele era un corridoio stretto: a est c’era la vallata tettonica che andava da nord a sud, fino al Mar Morto, a ovest c’era il Mar Mediterraneo.
Israele era dunque il crocevia del mondo, con rotte commerciali che arrivavano da tutte le direzioni ed il luogo in cui queste si incontravano era Meghiddo. A guardare dall’alto questo “incrocio” c’era il villaggio di Nazareth e Gesù si sarà sicuramente seduto su quella collina a guardare il mondo che passava lì sotto.
Questa ubicazione ha un significato spirituale. Dio stava collocando un popolo in un crocevia dove sarebbe potuto essere un modello del regno dei cieli sulla terra. Tutto il mondo poteva vedere le benedizioni che arrivano alle persone che vivono sotto il governo di Dio e le maledizioni che vengono quando disobbediscono. La posizione unica di Israele non è un caso.
Volgiamo ora lo sguardo alla geografia interna della Terra Promessa: nella parte settentrionale, chiamata Galilea o “Galilea delle Nazioni”, a motivo della sua atmosfera internazionale, si trovava questo crocevia del mondo. La parte meridionale, la Giudea, con la capitale Gerusalemme posta al centro, era più montagnosa ed isolata dal resto del mondo ed incoraggiava una cultura più distintamente ebraica.
La Terra Promessa ha una superficie meno estesa della Toscana, ma comprende ogni genere di clima e paesaggio. In qualsiasi posto tu abiti, in Israele c’è un luogo che assomiglia proprio a casa tua. Il luogo più simile all’Inghilterra si trova poco a sud di Tel Aviv. Carmel, a nord, è conosciuta come “Piccola Svizzera”. E a soli 10 minuti da Carmel puoi invece sederti sotto le palme. Un ruolo rilevante è quello del fiume Giordano, che nasce sul Monte Hermon e corre da nord a sud nella valle tettonica citata prima attraverso il Mar di Galilea e giù fino al Mar Morto. Il suo corso è circondato da una pianura fertile.
Tutta la flora e la fauna d’Europa, d’Africa e d’Asia possono essere ritrovate in Israele. Gli alberi di pino scozzese crescono accanto alle palme del Sahara. Nei tempi biblici gli animali selvaggi del paese comprendevano leoni, orsi, coccodrilli e cammelli. Era come se tutto il mondo fosse stato in qualche modo spremuto e messo in un unico piccolo paese.

Storia

Dopo aver acquisito un po’ di familiarità con la geografia generale del mondo dell’Antico Testamento, dobbiamo ora costruirci una visione d’insieme della sua storia. Potrebbe sembrare scoraggiante affrontare 2000 anni e più, ma questa semplice tabella ci aiuterà ad afferrare i punti fondamentali (vedi tabella a pagina 22).
L’Antico Testamento copre oltre 2000 anni di storia prima di Cristo. Il libro della Genesi 1-11 si occupa della parte “preistorica”: la creazione dell’universo, la Caduta dell’uomo nel peccato nel giardino di Eden, il Diluvio e la Torre di Babele. In quella parte l’attenzione è posta sull’umanità in generale, sebbene comprenda una discendenza “divina”. Ma possiamo tracciare la storia di Israele stesso dal 2000 a.C., quando Dio chiama Abramo (anche se questo accadde secoli prima della fondazione della nazione).
Il periodo dell’Antico Testamento può essere diviso in quattro parti uguali di circa 500 anni l’una. Ogni periodo ha un episodio chiave, un personaggio principale ed un tipo di leadership.


2000 1500 1000 500
Elezione Esodo Impero Esilio
Abramo Mosè Davide Isaia
Patriarchi Profeti Principi Sacerdoti


Nel primo periodo furono i patriarchi a guidare Israele: Abramo, Isacco, Giacobbe e Giuseppe.
Nel secondo periodo Israele fu guidata da profeti, da Mosè a Samuele.
Nel terzo periodo furono guidati da principi (re), da Saul a Sedekia.
Il quarto periodo vide la conduzione dei sacerdoti, da Giosuè (un sacerdote che ritornò in Giudea dall’esilio sotto il governo di Zorobabele) a Caiafa al tempo di Cristo.
Nessun tipo di conduzione era ideale ed ogni individuo aggiungeva al compito i propri difetti. La nazione aveva bisogno di una guida che fosse profeta, sacerdote e re e la trovarono in Gesù. Pertanto ogni fase fu una prefigurazione della guida ideale che sarebbe venuta.
Questa linea temporale è interrotta da due buchi di 400 anni. Il primo si colloca tra i patriarchi ed i profeti attorno al 1500 a.C. e il secondo dopo i sacerdoti, circa 400 anni prima di Cristo. Durante queste due serie di 400 anni Dio non disse e non fece nulla, pertanto nella Bibbia non troviamo nulla su questi due periodi. Durante il secondo di questi periodi sono stati scritti alcuni libri ebraici che sono comunemente conosciuti come Apocrifi, ma non fanno parte della Bibbia perché non coprono il periodo in cui Dio parlava ed agiva. Pertanto, nelle normali Bibbie italiane, Malachia è l’ultimo libro dell’Antico Testamento. Poi c’è un intervallo di 400 anni prima del Vangelo di Matteo.
è particolarmente interessante notare gli avvenimenti che accaddero nella storia mondiale durante questi due archi temporali. Durante il primo periodo si svilupparono le culture egiziana, indiana e cinese, mentre durante il secondo si sviluppò la filosofia greca con Socrate, Platone e Aristotele. Altri grandi personaggi di questo periodo sono Budda, Confucio, Alessandro Magno e Giulio Cesare. Accadde tantissimo di ciò che gli storici considerano importante, ma tutto questo fu di scarsa rilevanza per Dio. Quello che realmente importava era la sua storia con il suo popolo.

Una breve panoramica dei libri

Genesi 12-50 copre il primo periodo della storia di Israele, quando la nazione era guidata dai patriarchi (vedi tabella sopra). è possibile che il libro di Giobbe sia stato scritto in questo periodo poiché ci sono alcuni parallelismi con il tipo di vita che avrebbero condotto i patriarchi.
Ci sono relativamente pochi libri che coprono il seguente quarto. Esodo, Levitico, Numeri e Deuteronomio furono tutti scritti da Mosè. I libri di Giosuè, Giudici e Ruth continuano la storia di quel periodo.
Ci sono più libri associati con il terzo quarto: Samuele, Re e Cronache, più i libri poetici: Salmi, Proverbi, Ecclesiaste e Canto dei Cantici. Durante questo terzo quarto e dopo l’epoca di Salomone ci fu una guerra civile e le 12 tribù si divisero in due parti: 10 tribù al settentrione, che si facevano chiamare Israele e due nel meridione, chiamate Giuda. Questa fu la fine della nazione unita. Durante quel periodo ci furono profeti, Elia ed Eliseo, ma essi furono profeti “senza libro”.
Infine c’è un gran numero di libri profetici associati all’Esilio (il regno settentrionale di Israele cadde in mano agli Assiri, poi le tribù del regno meridionale di Giuda furono obbligate all’esilio dai Babilonesi). Alcuni libri contengono profezie precedenti l’Esilio, altri contemporanee, altri ancora successivi ed infine taluni miste perché il profeta ricopre più di una fase. Questo ci dà qualche indicazione sull’importanza dell’Esilio per la storia di Israele. Significava la perdita del paese che Dio aveva promesso ed un colpo al cuore della loro identità di nazione.
Alcuni profeti avevano avvertito il popolo che avrebbero perso la terra e altri (a volte gli stessi) li consolarono quando la persero. Quando, dopo 70 anni di lontananza, il popolo tornò in Giudea, ci furono profeti che lo incitarono a ricostruire il tempio. I libri di Daniele ed Ester furono scritti a Babilonia stessa. I profeti Esdra e Neemia aiutarono a ricostruire Gerusalemme e a rinvigorire il popolo una volta che fu ritornato.
Questa breve panoramica è sufficiente per dimostrare che i libri dell’Antico Testamento non sono sempre collocati in ordine cronologico. I “libri storici” sono ordinati in modo abbastanza accurato, ma i profeti sono disposti in base alla dimensione e non cronologicamente. Ci si potrebbe pertanto confondere nel tentativo di sapere chi stava parlando e quando.

L’ascesa ed il declino di una nazione

C’è un altro aspetto della tabella di pagina 22 degno di essere sottolineato. La carta mostra una linea tratteggiata che rappresenta le fortune della nazione che raggiungono il picco sotto Davide e Salomone. La linea ascendente indica il progresso fino a quel punto con una brusca caduta una volta raggiunto il culmine. Ogni Ebreo ripensa a quel periodo e desidera che quel tempo ritorni. Fu l’epoca d’oro. Gli Ebrei cercano un figlio di Davide che possa restaurare la loro prosperità.
L’ultima domanda che i discepoli posero a Gesù prima che egli salisse al cielo riguardò il momento in cui avrebbe restaurato il regno di Israele. Essi si pongono la stessa domanda 2000 anni dopo.
La linea continua la sua discesa finché Israele viene esiliato dall’Assiria nel 721 a.C. e poi Giuda da Babilonia nel 587 a.C.
Dopo l’intervallo nella narrazione di 400 anni arriva Giovanni Battista, il primo profeta dopo un lungo periodo. Poi c’è la vita ed il ministero di Gesù.
Il Nuovo Testamento copre 100 anni contro gli oltre 2000 anni dell’Antico Testamento.

L’ordine dei libri

Abbiamo già notato che la cronologia degli eventi dell’Antico Testamento è diversa dall’ordine nel quale sono organizzati i libri biblici. C’è inoltre una grande differenza nell’ordine dei libri così come ci sono presentati nell’Antico Testamento italiano rispetto alla Bibbia ebraica.
La Bibbia italiana è ordinata in libri di storia da Genesi a Ester, poi di poesia da Giobbe al Cantico dei Cantici e quindi di profezia da Isaia a Malachia. I profeti sono ulteriormente suddivisi in profeti maggiori, Isaia, Geremia, Ezechiele e Daniele e profeti minori, da Osea a Malachia. Tuttavia gli aggettivi “maggiore” e “minore” sono conferiti a motivo delle dimensioni del libro e di null’altro. Se compaiono, queste divisioni vengono generalmente evidenziate nella pagina dell’indice, quindi la maggior parte dei lettori non si rende conto del cambio di categoria quando si sposta da una sezione a quella successiva.
Le Scritture ebraiche hanno tre chiare divisioni. I primi cinque libri non sono considerati come storia ma come legge e sono conosciuti con la prima parola che si legge in alto al rotolo quando questo viene srotolato. La sezione successiva si colloca sotto il titolo di profeti, un titolo sorprendente, perché comprende libri che nella Bibbia italiana sono elencati come libri storici. Giosuè, Giudici, Samuele e Re sono chiamati profeti anteriori ed i profeti maggiori e minori (come vengono chiamati nella Bibbia italiana) sono elencati come profeti posteriori. Questo accade perché gli Ebrei vedono i libri storici come storia profetica: la storia in base a come Dio percepiva ciò che stava accadendo e a ciò che era importante. Tutta la storia è basata sul principio di selezione e collegamento: quello che viene riferito e perché lo è. La storia biblica non fa eccezione, eccetto che per il fatto che sono i profeti sotto l’ispirazione di Dio ad effettuare la selezione.
Nella Bibbia italiana Ruth ed i libri di Cronache sono classificati come storia, ma non sono considerati storia profetica in quella ebraica. In effetti nel libro di Ruth non è menzionata alcuna azione diretta di Dio, sebbene le persone della storia si rivolgano a lui per le benedizioni. Questi libri fanno invece parte degli scritti, la terza ed ultima sezione delle Scritture ebraiche. Qui troviamo altre sorprese perché viene incluso il libro di Daniele, che ci si aspetterebbe invece classificato tra i libri profetici.
Questa divisione può sembrare strana, ma è la divisione a cui Gesù si riferisce quando appare ai due sulla strada di Emmaus ed ai dieci discepoli dopo la sua morte e risurrezione. Leggiamo di come egli li abbia portati
attraverso la legge, i profeti e gli scritti e abbia mostrato loro ogni cosa che lo concerneva. Questa era la divisione dell’Antico Testamento che Gesù conosceva ed accettava ed io ritengo che anche noi potremmo trovarla utile.
Ci sono altri libri di storia ebraica che non fanno parte della Bibbia. I libri Apocrifi sono principalmente “storia” sebbene alcuni contengano altri generi letterari. Comprendono storie affascinanti, offrono introspezioni nella vita dei Maccabei nella loro ribellione contro i Greci che occupavano la terra nei secoli prima di Cristo. Ma questi libri non furono giudicati documenti ispirati da Dio e non furono inclusi nell’Antico Testamento. Sono stati incorporati nelle Bibbie Cattoliche Romane.
In questa mia opera, in linea di massima, ho scelto di disporre i libri in ordine cronologico. Così voi lettori potrete udire le parole di Dio nella sequenza in cui sono state pronunciate. Grazie a questo, possiamo capire meglio le rivelazioni che sono in esse contenute e come queste si collegano l’una all’altra.

Conclusione

A prima vista, l’Antico Testamento può sembrare confusionario, ma spero che questa panoramica vi aiuti a navigare con successo attraverso le sue pagine. Ovviamente nulla sostituisce il leggere e rileggere il testo stesso. Non è necessario che questo accada come si fa per un esercizio scolastico. Dio ha ispirato la scrittura dell’Antico Testamento e vi verrà incontro attraverso le sue pagine. Dovete solamente chiederlo.

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