Lo sviluppo inarrestabile della tecnica, che Jacques Ellul prevedeva già negli anni ’70, si è enormemente amplificato. Il riflusso della pratica della preghiera va collegato a questo vero e proprio rullo compressore che aspira le nostre esistenze e le trascina in una permanente accelerazione.
Come si può pregare, quando il lavoro occupa così tanto spazio, quando le nuove tecnologie si impongono, quando il rumore non cessa mai, ed ogni occasione di vero silenzio è impossibile da sperimentare? Pregare è diventato letteralmente “impossibile”.
Eppure abbiamo ricevuto un “comandamento”: «Vegliate e pregate».
«La preghiera è infatti il comandamento che mi è stato donato da Dio nella sua misericordia per colmare il vuoto del mio cuore e della mia vita. (…) La preghiera è la trama ininterrotta sulla quale viene a fissarsi il ricamo delle mie occupazioni, delle mie decisioni, dei miei sentimenti, delle mie azioni.
Amica lettrice, amico lettore, hai tra le mani un testo esplosivo: coraggio, sfoglialo! Non ne uscirai indenne e la tua preghiera non sarà mai più la stessa». (Dall'introduzione)