Matthew Henry (1662-1714), è stato considerato uno dei più grandi espositori della Bibbia.
Il commentario da lui scritto esamina a fondo, versetto per versetto, l'intera Bibbia, dalla Genesi all'Apocalisse, rendendolo uno dei più apprezzati nel mondo evangelico. La sua opera, redatta originariamente in inglese, è stata tradotta in diverselingue tra cui l'italiano.
Esso ha influenzato i leader religiosi del XVIII secolo, sia gli arminiani come Wesley, sia i calvinisti come Whitefield.
Gli inni di William Cowper sono stati ispirati dallo spirito e persino dal frasario di Matthew Henry.
Nel leggere il commento su Levitico 8:35, si possono riconoscere le parole che Charles Wesley più tardi usò nell'inno A charge to keep I have.
Addirittura intere frasi di questo commentario sono diventate epigrammi popolari nella lingua inglese.
C. H. Spurgeon, conosciuto come il «principe dei predicatori», ebbe a dire a proposito che "ogni ministro dovrebbe leggere l'opera di Matthew Henry interamente e attentamente almeno una volta nella vita".
Il noto predicatore George Whitefield lesse il commentario per intero ben quattro volte - prostrato sulle ginocchia - e parlava sempre del grande Matthew Henry verso il quale sapeva di essere debitore.
Però, ciò che più conta è che la sua interpretazione della Parola di Dio ha aiutato a creare e a rafforzare gli standard di moralità secondo i quali il cristiano modella e dirige la sua vita.
Il presente volume copre i libri da Giobbe al Salmo 83.