Capitolo gratuito
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La Chiamata all’Intercessione
Era l’inizio di un nuovo decennio; i pensieri mi si affollavano in mente mentre cercavo di prendere sonno in una stanza d’albergo a Bradenton, in Florida. Mio marito Mike ed io eravamo appena arrivati in volo da casa nostra in Texas, per incontrarci con altri leader di preghiera e condividere una sessione di preghiera che noi chiamavamo “Novanta ore di preghiera per gli anni Novanta”. Tutti noi avevamo la sensazione che Dio si stava muovendo e sentivamo che una straordinaria effusione dello Spirito Santo era imminente. Mentre cominciavo a rilassarmi tornai con la mente agli eventi degli anni Ottanta, Dio era stato così pieno di grazia nei nostri confronti, cinque di quegli anni erano stati spesi per riunire i leader di preghiera, raccogliendoli dai diversi paesi, formando una fitta rete che ormai aveva preso il nome di “Generali dell’intercessione”. Mike ed io avevamo imparato parecchio sul campo di battaglia circa la distruzione delle fortezze del nemico e non vedevamo l’ora di scoprire ciò che Dio ci avrebbe portati a fare.
Alle due di notte mi svegliai improvvisamente. I segnali indicatori mi erano famigliari: provavo un senso di pericolo e di agitazione, dal profondo del mio essere cominciai a pregare: “Dio, che cosa non va? Qualcuno è in pericolo?” Quasi immediatamente ebbi una visione, o immagine mentale, in cui vidi alcuni buoni amici, Dave e Cheryl Barton, erano in macchina e stavano viaggiando dalla zona di Dallas, dove vivevano, per venire al nostro incontro con i loro tre figli, che erano profondamente addormentati nella parte posteriore dell’auto. All’improvviso, vidi la ruota anteriore destra sfilarsi dalla sospensione, l’auto sbandare terribilmente ed essere coinvolta in uno spaventoso incidente. Ebbi la certezza che erano seriamente in pericolo e che Dio voleva che io pregassi che quella ruota potesse rimanere in sede e non sfilarsi, fino a quando avessimo potuto incontrare i Barton e avvertirli di quel pericolo. Dave stava facendo un lavoro decisamente potente per il Signore con il suo libro America: Pregare o Non Pregare? e per questo era oggetto di un attacco spirituale. Le ore si trascinavano avanti mentre continuavo a chiedere a Dio di mantenere in sede quella ruota e di proteggere quella famiglia. Per tutta la notte ebbi la precisa sensazione che una tremenda battaglia era in corso nei luoghi celesti. La mattina dopo continuai a telefonare incessantemente all’albergo, finche la chiamata giunse in camera; erano arrivati. Mi precipitai alla loro camera e chiesi con ansia “Tutto bene? Non è successo niente alla macchina?” Fra gli abbracci mi dissero che tutto era andato perfettamente liscio. Dopo che ebbi detto loro della mia notte di preghiera, Cheryl mi disse che in realtà aveva sentito un suono strano provenire dalla macchina, la notte precedente, ma Dave non se n’era accorto. Chiesi loro con insistenza di sottoporre la loro macchina, e soprattutto la sospensione anteriore destra, ad un controllo meccanico. Dave e Cheryl mi conoscevano sufficientemente bene per sapere che non avrei mai dato questo tipo di consigli alla leggera; così Dave prima di usare nuovamente la macchina, assieme a mio marito la portarono in garage. Quando finalmente ritornarono all’hotel erano raggianti di gioia. Mike portava in mano un piccolo sacchetto, “Il trofeo dell’intercessione” disse, il sacchetto conteneva i cuscinetti della ruota anteriore destra. Mentre ascoltavamo la storia, non potemmo fare altro che essere meravigliati per la misericordia di Dio e per la Sua cura per la famiglia Barton. Il meccanico aveva sfilato per prima la ruota di sinistra ed aveva esclamato: “Non riesco a comprendere come possiate aver guidato senza che la ruota non si bloccasse”. Dopo avere controllato quella destra rimase letteralmente allibito: “Questa è peggio dell’altra”; disse che non c’era nessun modo per cui potevano aver guidato senza che entrambe le ruote si sfilassero dalle sospensioni. Continuò a spiegargli che il mozzo, che avrebbe dovuto essere completamente rovinato, non presentava nessun segno di danno. Dave sorrise e ci disse: “Non potevamo permetterci il lusso di lasciar passare quest’opportunità per condividere qualche cosa sul nostro Signore”. Così io dissi al meccanico: “Sa perché siamo venuti da lei per farci controllare le ruote?” Per la successiva mezz’ora i due uomini testimoniarono ad un meccanico stupito ed allibito. Ringraziai il Signore nel mio cuore per avermi svegliata e indotta a pregare. Forse sei passato attraverso un’esperienza nella quale anche tu ti sei sentito spinto a pregare per un bisogno estremamente urgente, oppure, forse, hai ascoltato la narrazione da parte di altri intercessori di qualche storia e ti sei posto delle domande. Come puoi sapere quando qualcuno ha bisogno delle tue preghiere? Come preghi? Le nostre preghiere realmente combattono le trame del nemico? Possiamo intralciare i piani di distruzione e renderli inutili? Occorre avere coraggio e perseveranza per diventare il tipo di intercessore che farà la differenza. Non è sempre facile, ma se sei interessato a mettere in pratica ciò che Dio ti mostrerà e se tu sei un guerriero in preghiera, un leader della preghiera, un ministro o semplicemente un cristiano che prega, puoi riconoscere la chiamata di Dio all’intercessione e condurre una guerra santa contro il nemico. Prima di iniziare con le basi dell’intercessione militante, permettetemi di raccontarvi in breve le tre fasi o profondità attraverso cui Dio mi ha condotto; che spero vi aiuterà a capire che cosa Dio potrebbe fare nella vostra vita. Fu un’esperienza assolutamente nuova per me; infatti, quando il Signore mi toccò per la prima volta per pregare, più di dieci anni fa, non avevo nessuna idea di che cosa avrei affrontato, sapevo solamente che qualcosa di insolito mi stava accadendo. Prima di quel momento ero stata una cristiana piuttosto “normale”, ero una mamma e un’insegnante di scuola; sapevo che una chiamata di Dio era nella mia vita, ma non avevo assolutamente idea di quale fosse o di come si sarebbe realizzata. Mentre le settimane passavano cominciai a svegliarmi durante la notte abbastanza regolarmente. La cosa si svolgeva secondo un modello sempre uguale. Mi svegliavo improvvisamente, continuavo a rimanere completamente sveglia e a chiedermi perché. Dopo che questo è successo per una settimana, o giù di lì, finalmente compresi che, probabilmente, dovevo restare sveglia per una ragione particolare. Pensai che forse dovevo chiedere spiegazioni a Dio. In risposta alla mia domanda Dio cominciò a mostrarmi l’inizio di una meravigliosa avventura, al servizio del Re dei re, come intercessore. Il Signore mi rese chiaro che dovevo pregare durante queste lunghe veglie. A volte potevo essere svegliata alle tre in punto per una settimana circa (la sveglia di Dio è incredibile), poi poteva essere invece, per qualche giorno, alle due. Mentre incominciai a ricercare la Sua guida, dei nomi si presentavano alla mia mente, ed anche pensieri specifici, su cui pregare. Ricordo che pensavo “Bene, non c’è nessuno in giro che possa prendermi per pazza. Il resto della famiglia è profondamente addormentata, siamo soli, Tu e io, mio Dio”, così pregavo su questi pensieri che mi venivano in mente. Pregai in questo modo per un certo tempo, senza farne mai menzione con nessuno; non ne ero sicura, ma, probabilmente, mi avrebbero preso per pazza. Una fredda notte mi trovai condotta a pregare per un ministro di nome Todd, che avevo conosciuto soltanto casualmente in chiesa. Mi tirai le coperte fin sopra la testa e cominciai a sussurrare quietamente tutto ciò che i miei pensieri mi dettavano. “Signore, Todd ha bisogno di guarigione, si sente solo, spaventato; Ti prego Signore, che tu possa confortarlo, che tu possa guarirlo e che tu faccia sì che Todd capisca che non è solo”, quindi aggiunsi un’altra preghiera: “Oh mio Dio, veramente mi farebbe piacere avere una conferma da parte Tua che queste mie preghiere cambiano qualcosa”. Questo grido venne dal mio cuore perché, improvvisamente, in quella fredda notte d’inverno, mi sentii abbastanza stupida; e vidi che la sveglia segnava le tre e dieci. La mia risposta arrivò rapidamente. La notte seguente, durante il nostro culto serale del mercoledì, Todd mi fermò prima che uscissi dalla porta e mi chiese di parlarmi. Disse: “Cindy, non sono in molti a saperlo, ma io ho il cancro. La notte scorsa ero sveglio e stavo soffrendo terribilmente. Mi sentivo così solo e ho gridato a Dio: “Dio, non c’è nessuno che si occupi di me?”. Todd mi disse che Dio gli rispose subito così: “Cindy Jacobs è sveglia e sta pregando per te”, guardò l’orologio e vide che segnava le tre e dieci. è inutile dire che rimasi, per usare una parola che un amico ha recentemente coniato, “timorizzata”, cioè sopraffatta dalla grandezza e meraviglia di Dio. Tutto il tempo che avevo pregato per cose e motivi insoliti, per persone sparse in diversi luoghi nel mondo, aveva avuto uno scopo, ha fatto la differenza! Più tardi seppi che Todd era stato guarito dal cancro. Questa esperienza mi fu di grande incoraggiamento, tanto che quando Dio si manifestò alle quattro di mattina, per indurmi a pregare perché un anziano della mia chiesa non cadesse vittima di un incidente sul lavoro, pregai con grande convinzione. Dio sembrava avermi parlato in maniera così chiara che non ebbi nessuna esitazione ad andare da Buster in persona e dirgli che Dio stava proteggendolo da un possibile infortunio sul lavoro. La settimana successiva, Buster, lavorava in alto sul muso di un Boeing 767, mise un piede in fallo, perse l’equilibrio e cadde da un altezza di 4 metri, abbattendosi faccia avanti sul cemento del pavimento. Rimase lì per alcuni momenti, intontito dalla caduta; poi, con molta attenzione, cominciò a toccarsi per verificare che cosa fosse rotto o no, mentre altri suoi colleghi di lavoro accorrevano sul posto. Con grande stupore di tutti, aveva qualche piccola contusione, ma, per il resto, stava perfettamente bene. La protezione di Dio è stata grandemente testimoniata a tutti i suoi compagni di lavoro. La domenica successiva, alla mattina, Buster mi mise la mano sulle spalle, mi voltai ed egli mi raccontò di questa sua incredibile storia riguardante la misericordia di Dio. La protezione di Buster da ogni ferita fece molto per lui, ma anche per me, compresi che la preghiera di intercessione funziona realmente! Svegliarsi nel mezzo della notte non fu l’unica cosa inconsueta che iniziò ad accadermi nella prima fase del mio addestramento all’intercessione. Un giorno ero a un culto di guarigione e una madre portò in chiesa il suo bambino, gravemente ammalato, perché si pregasse per lui. Mentre vedevo il pastore imporgli le mani, grandi lacrime cominciarono a rigare il mio volto. Compresi che il mio cuore era lacerato per quel bambino, esattamente come se fosse mio. Non resistetti a lungo e dovetti nascondermi con la testa fra le ginocchia, mentre Mike cercava di confortarmi. Nessuno dei due capì esattamente che cosa stava accadendo. D’improvviso, altrettanto velocemente com’era venuto, il pianto mi lasciò! Presi una manciata di fazzoletti, mi asciugai gli occhi, mi soffiai il naso e mi guardai attorno per vedere se qualcuno avesse notato quanto mi era accaduto. Sembrava che nessuno l’avesse notato. Allora compresi che dentro di me era sceso un grande senso di pace e meraviglia, sapevo che Dio aveva fatto qualcosa per quel bambino, ero sicura che sarebbe stato bene. Più tardi lessi che Charles Spurgeon definì le lacrime come “preghiere liquide”. Mi accaddero altri fatti completamente nuovi per me. Un giorno, durante una riunione di preghiera a casa nostra, un gruppo di noi stava pregando per trovare un lavoro per Mike, era stato licenziato dal suo impiego in una linea aerea ed avevamo un disperato bisogno che trovasse un nuovo lavoro. Senza nessuna apparente ragione incominciai a ridere forte! Più io ridevo, più avrei voluto fermarmi; ridere sembrava così irriverente e, oltre tutto, alcuni degli altri compagni di preghiera mi guardavano ad occhi spalancati. Soltanto molto più tardi trovai la scrittura che dice:
“Quando il Signore mi riportò dalla prigionia in Sion eravamo come coloro che sognano. Allora le nostre bocche furono riempite di riso e le nostre lingue di canto. Allora dissero fra le nazioni, “il Signore ha fatto grandi cose per loro.” Salmo 126:1-2
Sono convinta che il lavoro di Mike era già stato concesso nei luoghi celesti in quel momento, anche se avremmo dovuto attendere due mesi, prima che in effetti noi potessimo vedere realizzato nel naturale ciò che era già accaduto quel giorno nello Spirito. Perché mi stava accadendo tutto questo? Sembrava, che il Signore mi avesse preso in parola su ciò che avevo detto in una preghiera, forse un po’ avventata, che avevo fatto tempo addietro, proprio prima che queste esperienze di preghiera iniziassero. Dio incominciò a farmi ricordare che prima di queste esperienze inconsuete avevo detto: “Dio, usami come ti sembra giusto. Farò qualsiasi cosa tu vorrai che io faccia, andrò ovunque, in qualsiasi maniera”. Quando investigavo le Scritture per avere consiglio, uno in particolare di questi versetti mi balzava agli occhi. “Io ho cercato fra loro un uomo che costruisse un muro e stesse sulla breccia davanti a me in favore del paese” (Ezechiele 22:30). Riuscii finalmente a comprendere che Dio mi aveva scelta per essere un intercessore. Per molti anni pregai secondo la direzione dello Spirito Santo. Non sapevo perché pregavo in un certo modo, ma ero confortata dal fatto che portasse risultati per il Regno. Con il crescere della mia fiducia nel fatto che avrei potuto essere usata da Dio per stare sulla breccia, sembrava che alcune persone cominciassero a parlare delle straordinarie risposte alla preghiera che erano avvenute, come nel caso di Buster e Todd. Alcune chiese mi invitarono a parlare sull’intercessione e io scavai nella Parola per imparare come insegnare agli altri a intercedere. Ero gioiosa che il ministero crescesse e molte porte si aprissero, quando Dio, un giorno, mi parlò e disse: “Cindy, voglio che tu appenda al chiodo il tuo ministero e impari a intercedere”. Beh, pensavo di averlo già fatto, ma, improvvisamente, mi invase la sensazione che realmente, dopo tutto, non avevo nessuna idea di come pregare. Passò un lungo periodo di lotta interiore, ma poi dissi: “Sì, Signore”. In questo modo ebbe inizio la “fase due” che è la base dell’insegnamento riportato in questo libro. Dio estese la mia istruzione facendomi incontrare, secondo la Sua volontà, con molti dei suoi grandi intercessori, leggende viventi della preghiera. Alcuni di loro sono già ritornati a casa con il Signore, altri sono ancora al lavoro per il Regno; abbiamo passato insieme meravigliosi tempi di preghiera. Un principio che ho imparato durante questo tempo è che l’intercessione non è mai tanto “insegnata” quanto “assorbita”, questo vuol dire che io non sono cresciuta tanto attraverso un insegnamento sistematico, ma piuttosto tramite la sperimentazione del potere dello Spirito Santo all’opera e la brama di farne parte. è difficile per gli intercessori analizzare che cosa fanno, forse perché il loro impegno è quello di mettere da parte sé stessi e di focalizzare la volontà del Signore per le loro vite di preghiera. Così ho osservato e imparato.
Molti giganti della preghiera sono i servi di Dio più umili che voi potrete mai incontrare, uno di questi è il Dott. B. J. Willhite. Secondo la sua opinione il titolo di “intercessore” tende a intimidire le persone, ma chiunque può essere un “pregatore” (uno che prega). Bob ha ricevuto un’eredità da “pregatori” nella sua vita. La madre era una potente guerriera di preghiera ed era inginocchiata in preghiera quando andò a casa col Signore. Poco dopo anche la zia del Dott. Willhite inginocchiata in preghiera entrò nell’eternità. Io chiamo questo, “andare di gloria in gloria”! All’età di diciannove anni, Bob iniziò a cercare con grande sete il Signore; durante questo tempo frequentò la chiesa “Il Tabernacolo delle Buone Novelle” a San Francisco e spesso si intrufolava nella loro stanza di preghiera. Non soltanto Bob vi incontrò Dio, ma, giorno dopo giorno, ascoltò le preghiere di una piccola donna che si profondeva in intercessione. Questa piccola donna continuava a piangere incessantemente e Bob venne profondamente colpito quando la udì gridare a Dio per l’India. Come ha detto Bob: “A quel tempo non riuscivo a comprendere come degli occhi potessero versare una tale marea di pianto”. Dio l’aveva condotto ad ascoltare quel tipo di intercessione per un proposito molto preciso, poiché, come ho appena detto, l’intercessione non è insegnata, ma appresa, assorbita. Mentre quella donna era in travaglio di fronte a Dio per una nazione che non avrebbe mai potuto vedere, Dio aprì le profondità dell’intercessione nella vita di Bob Willhite. Quando Bob gridò a Dio, venne riempito con la potenza dello Spirito Santo e gli venne infuso un desiderio intimo fortissimo di realizzare una più stretta comunione con Lui. Bob racconta questa sua esperienza nel libro Perché Pregare? e dice:
“Fino a quel momento non avevo ascoltato nessuno pregare per un paese perché venisse salvato, ma mentre studiavo la Parola rilevai che nel Salmo 2:8 il Padre parlando al Suo Figliolo dice: «Chiedimi, ed Io ti darò le nazioni come tua eredità e le estremità della terra per tua possessione».
Dio si prese cura di quel diciannovenne e gli insegnò a pregare. Bob è la sola persona ad aver ricevuto un dottorato dall’Università Oral Roberts in qualità di “Apostolo di preghiera”. Oggi conduce l’Ambasciata della Preghiera per la Nazione a Washington D.C. da dove vengono inviati avvertimenti di preghiera giornalmente attraverso tutta l’America. Un altro intercessore che ha toccato profondamente la mia vita è Dick Eastman. Come per Bob Willhite, il retaggio spirituale di Dick è ricco di intercessione. Dick è il presidente di un’organizzazione chiamata “Ogni Casa Per Cristo”, che una volta si chiamava “Crociata della Stampa Mondiale”. La loro visione è che il messaggio del Vangelo possa venire distribuito in ogni casa in tutto il mondo. Questa organizzazione ha ricevuto qualcosa come 160.000 decisioni scritte per Cristo, mandate nei suoi uffici, sparsi per il mondo in un solo mese. Dick ha anche incorporato un ministero di preghiera, “Change the World Ministries”, all’interno della spinta evangelica della EHC. Sono convinta che questa fusione di preghiera ed evangelismo, è l’elemento chiave della strategia divina per una evangelizzazione globale del mondo. In una recente intervista con Dick e la moglie Dee, gli ho chiesto: “Dick, quale evento avvenuto nella tua vita ha improntato maggiormente la tua chiamata alla preghiera?”. Un caldo sorriso si è aperto sul suo volto mentre mi rispondeva: “Mentre crescevo non ho mai sentito il bisogno di una sveglia; vedi, ogni mattina ero svegliato dal suono della voce di mia madre in preghiera”. La madre di Dick, Lorraine, intercedeva con profonda fede per il figlio, ma non soltanto; spendeva anche tempo in preghiera per le nazioni e Dio realizzò praticamente queste sue preghiere attraverso suo figlio Dick. Può forse sorprendervi ma Dick non era affatto un ragazzo modello. In effetti era piuttosto ribelle, come spiega nel suo libro Amore in ginocchio:
“All’età di quattordici anni, ero un ragazzo ribelle, coinvolto in veri e propri furti e varie ruberie, ma mia madre restò ferma a combattere le forze delle tenebre che mi rendevano schiavo; pregava, chiedendo che la luce di Cristo potesse risplendere nel mio cuore. Ricordo in particolar modo il giorno in cui le preghiere di mia madre sembrarono avermi afferrato; il mio giovane compagno di crimine era al telefono e mi chiedeva di unirmi a lui per andare alla grande piscina del quartiere. Avevamo elaborato un piano d’azione che impiegavamo in quell’ampia zona dove i nuotatori lasciavano i propri teli da bagno con le sacche, le borse e i portamonete. Quando i nuotatori si tuffavano noi, come per caso, passavamo camminando a fianco dei loro beni personali e sceglievamo un telo da bagno abbandonato con su una borsetta, oppure un portamonete e gli lasciavamo cadere sopra il nostro asciugamano. Dopo aver fatto finta per qualche minuto di giocare a palla, tornavamo e riprendevamo il nostro asciugamano – ed ora, ovviamente, sotto l’asciugamano c’era un borsellino o un portamonete - e ce ne andavamo con passo noncurante. Tuttavia, quella domenica in particolare, quando Mike telefonò, qualcosa mi colpì, non soltanto gli dissi di no, ma affermai che non avrei mai più fatto una cosa del genere, non riuscivo a spiegarne il perché, riuscii soltanto a dirgli che la mia vita stava cambiando. Mike decise di fare tutto da solo quel giorno, ma non sapeva che un uomo seduto su un prato nella collina circostante la piscina, lo avrebbe osservato mentre stava compiendo il suo furto e avrebbe avvisato la polizia. Mike venne arrestato e portato in prigione. Quella sera, siccome era domenica, andai in chiesa. Dio aveva cominciato a rispondere alle preghiere di mia madre”.
Le preghiere di Lorraine Eastman si intensificarono quando Dick si recò al college. Mentre Lorraine pregava fervidamente per il figlio, Dio cominciò a parlare a Dick in quello che potrebbe sembrare il posto meno adatto, cioè nel ripostiglio della sua stanza del dormitorio. Quel ripostiglio fu il trampolino di lancio per un ministero di preghiera di portata mondiale. Incontreremo nuovamente questi e altri guerrieri della preghiera più in là, quando avrò modo di descrivere alcuni incredibili episodi di come il Signore lavori attraverso le loro vite. è stata un’esperienza di valore incalcolabile aver incontrato queste persone. Ho ascoltato e osservato i loro metodi e mi sono stupita delle risposte alle preghiere che loro avevano condotto. Sono stati molto pazienti con me, mentre gli facevo interminabili domande come: “Perché preghi in quel modo? Funziona nella stessa maniera ogni volta in cui tu preghi? Come sai quanto tempo rimanere in preghiera?”. Questo libro è essenzialmente un’antologia degli splendidi gioielli estratti dalle profonde miniere di preghiera di alcuni giganti di Dio. Io so che sarebbe il loro fervente desiderio comunicare ai futuri guerrieri della preghiera quello che hanno insegnato a me e ad altri nella scuola della preghiera. Queste sono lezioni che devono essere applicate del continuo, in modo da poter mantenere il posto nell’intercessione che Dio vuole che occupiamo. Per poter combattere con efficacia la spada deve essere affilata costantemente dalla Sua Parola e dalla Sua presenza. Un altro aspetto del mio addestramento durante la “fase due”, furono libri scritti da questi e da altri scrittori, come per esempio E. M. Bounds e Andrew Murray. Dio mi parlò in maniera significativa attraverso il libro di Norman Grubb, Rees Howells, l’Intercessore. Venni così colpita dalla vita di questo gallese nei primi anni del ventesimo secolo, che ogni volta che leggevo un capitolo piangevo e dovevo aspettare almeno una settimana o giù di lì prima di poter riprendere la lettura, perché ogni capitolo risvegliava in me l’angosciante e ardente desiderio di questo ministero. “Come conseguenza di un incontro potente con Dio, egli venne addestrato, scelto ed equipaggiato dallo Spirito Santo durante il periodo del grande risveglio gallese”. Dio cominciò a suscitare persone come Rees Howells durante quel grande risveglio perché divenissero intercessori e insegnanti, perché potessero prendere il peso dei neonati in Cristo, pregare per loro e portarli avanti. Questi giovani intercessori presto incominciarono a scoprire quanto potente fosse il nemico delle anime. Come disse più tardi Rees Howells: “L’intercessione dello Spirito Santo per i santi nel presente mondo maligno, deve essere fatta attraverso credenti ripieni di Spirito Santo”. Dio aveva ancora di più da mostrarmi riguardo all’intercessione. La “fase tre” incomincia con la fondazione dei “Generali dell’Intercessione”. Fu allora che imparai - e nel corso della lettura di questo libro condividerò con voi - qualche cosa circa le porte del nemico e come possederle.