Contenuto libro
Introduzione: La famiglia dei nostri sogni
Parte prima:
Genitori: alla ricerca di consolazione e saggezza
1. Perché i figli diventano ciò che diventano?
2. Le loro scelte, le nostre lacrime
3. La tua casa divisa
Parte seconda:
Capire i modi dei tuoi figli
4. Il manuale per le ispezioni (1): nozioni base
5. Il manuale per le ispezioni (2): approfondiamo
6. Ma mio figlio è diverso! (Dott.ssa Laura Hendrickson)
7. I farmaci possono aiutare mio figlio? (Dott.ssa Laura Hendrickson)
Parte terza:
Come trattare con saggezza i propri figli
8. La lotta per il loro vero bene
9. L’offensiva della disciplina
10. L’offensiva dell’amore
11. Mio figlio è cocciuto e ribelle
12. La tua grande speranza
Appendici:
A. Come sapere se sei veramente un cristiano
B. Libri da leggere
C. Il medico dice che mio figlio ha bisogno di farmaci (Dott.ssa Laura Hendrickson)
D. Scheda delle aspettative ragionevoli
Prefazione
La famiglia dei nostri sogni
Fino a tre anni fa la nostra famiglia era tutto ciò che io (Jim) e mia moglie avremmo potuto desiderare, quando ci sposammo nel 1979.
Sarei stato felice di invitarvi a casa nostra per incontrare i nostri tre figli. Avevamo molto di cui essere grati. Come genitori ci eravamo impegnati perché i nostri figli ricevessero una buona educazione scolastica; i nostri ragazzi avrebbero potuto dirvi tutto sulle grandi opere della letteratura, considerandole addirittura da una prospettiva biblica. Avreste notato la loro partecipazione al culto di famiglia, al gruppo giovanile della chiesa e ad altre attività sane e formative, come i campi biblici e le missioni evangelistiche estive.
Ero convinto che ogni membro della nostra bellissima famiglia fosse dedito alla chiesa dove io servo come pastore. Ricordo la gioia con cui tornavo a casa dopo il culto, grato a Dio e alla mia famiglia per l’unità e lo spirito con cui servivamo il Signore.
Due dei nostri figli avevano vinto prestigiose borse di studio e pianificavano di usare i loro doni per servire il Signore. Il figlio maggiore frequentava una nota università, partecipava alle attività di una chiesa sana e del gruppo biblico universitario; aveva buoni rapporti sia con il pastore sia con il leader del gruppo biblico. Il secondogenito era prossimo ad entrare in una delle più quotate facoltà d’ingegneria.
Se aveste frequentato la nostra felice famiglia, avreste incontrato tre ragazzi educati, rispettosi, capaci di esprimersi e sempre collaborativi. Quando avevamo ospiti, ogni membro della famiglia faceva la sua parte
per farli sentire benvenuti. Vivevamo il sogno della bella famiglia cristiana.
Il sogno diventa incubo
Alla luce di tutto ciò, potete forse immaginare il colpo che subimmo quando il figlio maggiore ci informò che non credeva più che Gesù Cristo fosse l’unica via di salvezza e nemmeno che la Bibbia fosse ispirata. Benché quella telefonata risalga ormai a tre anni fa, ne ricordo ancora gli effetti. Durante quella terribile conversazione, mio figlio mi disse che aveva smesso di frequentare la chiesa evangelica dove l’avevamo lasciato all’inizio dei suoi studi universitari; quella che frequentava ora era molto liberale e di fatto metteva in dubbio o negava del tutto molte delle cose che egli finora aveva professato di credere. Ci disse anche che si era impegnato con una ragazza di fede buddista. Da tempo ci nascondeva questi cambiamenti, ma alla fine aveva deciso che doveva staccarsi completamente da noi per poter vivere la sua vita.
Non ci sono parole per descrivere lo shock e il dolore che quella telefonata provocò a me e mia moglie. Con tutte le lacrime che mia moglie – sempre così dolce e solare – aveva versato nei 25 anni vissuti insieme, avrei potuto a malapena riempire un ditale. Nelle settimane successive alla telefonata di mio figlio avrei avuto bisogno di secchi!
Particolarmente difficile fu vedere questi cambiamenti a fronte di tutto l’impegno che avevamo messo nel crescere i nostri figli “nella disciplina e nell’istruzione del Signore” (Ef 6:4). Convinta che la famiglia dovesse essere l’influenza primaria nella loro vita, mia moglie aveva dedicato tutta la sua vita adulta per allevarli perché servissero Dio. Insieme avevamo pregato per loro e con loro, istruendoli nelle vie di Dio e guidandoli spiritualmente durante i culti in famiglia. Avevamo cercato di prepararli per le sfide intellettuali dell’ambiente universitario mandandoli a campeggi cristiani, finalizzati a dare ai ragazzi una prospettiva biblica della realtà e insegnare loro ad analizzare le ideologie del mondo sulla base di una solida visione Dio-centrica. Oltre a tutto questo avevamo insegnato loro i principi biblici della purità sessuale e del corteggiamento prima del matrimonio. Improvvisamente, però, ci ritrovammo consumati dalla necessità di rispondere a questo assillante interrogativo: com’era potuto accadere tutto ciò?
L’incubo aumenta
Il nostro dolore aumentò quando il figlio più piccolo, all’epoca tredicenne, cominciò a prendere le parti del fratello maggiore ribelle, dando per buoni i suoi ragionamenti: noi genitori eravamo intransigenti e di mentalità ristretta! Cominciò ad allontanarsi da noi e dalla nostra fede, e ben presto volle smettere di frequentare la scuola cristiana per poter andare ad una scuola pubblica ed essere “normale”.
Mia moglie ed io passammo molte notti insonni. Quando riuscivamo a dormire, ci svegliavamo con il pensiero che tutto fosse solo un terribile incubo.
Fu però inevitabile interrogarci: come era possibile che si verificasse una cosa del genere? Proverbi 22:6 non diceva forse: “Insegna al ragazzo la condotta che deve tenere;anche quando sarà vecchio non se ne allontanerà”? E noi non avevamo forse fatto il possibile per dare ai nostri figli una sana educazione cristiana?
Riflettendo su come eravamo stati come genitori, fummo colti da terribili dubbi e paure. La confusione era esacerbata dalle opinioni di familiari e amici ben intenzionati. Alcuni ci dicevano che la colpa era nostra: eravamo stati noi a provocare i nostri figli alla ribellione con una educazione troppo severa ed esigente. Altri invece dicevano che eravamo stati troppo permissivi, soprattutto con il più grande, al quale avevamo consentito di frequentare un’università non cristiana.
Ci chiedemmo se la ribellione dei nostri figli fosse colpa nostra. I figli avevano voltato le spalle al Signore perché noi genitori non eravamo stati sufficientemente fedeli nella nostra vita cristiana? Guardavamo altre
famiglie cristiane – felici, sorridenti, con figli meravigliosi e ci chiedevamo: Che cosa hanno fatto di diverso da noi? Abbiamo trascurato i nostri figli? Come possiamo esserci sbagliati in tal modo? Poi cominciò ad insinuarsi il dubbio che io non fossi più qualificato per essere pastore perché i nostri figli non erano credenti (Tt 1:6). Questo non fece che esasperare ulteriormente la nostra angoscia.
Ci chiedemmo se Proverbi 22:6 – il versetto su cui tanti genitori fanno affidamento – fosse una promessa o una massima. Un po’ alla volta affiorarono altre domande. Possiamo sperare che un giorno i nostri figli ribelli ritorneranno alla verità? In buona fede molti amici ci “assicurarono” che prima o poi i nostri ragazzi avrebbero fatto dietrofront. Noi però, sebbene apprezzassimo la loro amicizia e vicinanza, ci chiedevamo se le loro rassicurazioni avessero un fondamento biblico o non fossero solo un modo per incoraggiarci a sperare.
Un incubo condiviso con altri genitori
Attraverso tutto quel periodo di angoscia fummo confortati dall’onestà con cui la Bibbia parla di genitori che soffrirono come noi. Pensateci: i primissimi genitori, Adamo ed Eva, ebbero un figlio ribelle, Caino, il quale non solo voltò le spalle alla sua famiglia, ma anche a Dio! La Bibbia è piena di storie di bravi genitori che ebbero figli disobbedienti, ma anche di genitori negligenti che ebbero figli fedeli a Dio. Studiando e riflettendo su queste storie abbiamo trovato molto conforto. Abbiamo trovato anche le risposte a molte delle domande che ci hanno tormentato l’anima.
Anche nel mio lavoro come pastore e consulente biblico ho incontrato molti altri genitori cristiani delusi e abbattuti. Ho conosciuto genitori fedeli a Dio, i cui figli si sono immischiati in ogni tipo di mondanità, inclusi droga, alcol, fornicazione e perfino omosessualità. Infatti sono rimasto meravigliato nel constatare quanti genitori cristiani soffrono circostanze del genere. Nelle pagine di questo libro condivideremo tutto ciò contro cui noi ed altri genitori cristiani abbiamo dovuto lottare. Condivideremo però anche la speranza che possiamo mantenere nonostante le difficili problematiche con cui veniamo messi a confronto.
Mia moglie ed io conosciamo bene cosa significa sentirsi giudicati da altri genitori che sembrano dire: “Se solo aveste fatto le cose come le stiamo facendo noi, non avreste di questi problemi”. Ammetto umilmente che anche la mia coscienza mi ha accusato: io stesso sono colpevole di aver pensato così in cuor mio – questo però prima del 1 aprile 2001. Invece di critiche,fatte forse in buona fede, ma inutili, noi genitori abbiamo bisogno di quella speranza e di quell’incoraggiamento che provengono da Dio. Questo libro vi aiuterà a trovare entrambe.
Dio fa sì che tutto cooperi per il nostro bene
Il salmista disse: “È stato un bene per me l’afflizione subita, perché imparassi i tuoi statuti” (Sal 119:71). Un bene? Ma ho letto male? Come potrebbe la mia afflizione essere un bene, quando mio figlio sceglie di ribellarsi e perfino di voltare le spalle a Dio?
La prospettiva biblica è certamente diversa dalla nostra. Quindi, nonostante io e mia moglie non possiamo dire di aver trovato piacere nelle prove di questi ultimi anni, o che le augureremmo a qualcun’altro, possiamo però dire di aver visto la mano di Dio all’opera nelle nostre vite. Una prima benedizione è l’essere stati umiliati. Non ci capiterà mai più di guardare a famiglie con figli ribelli e chiederci: “Chissà in cosa sono venuti meno?” Anzi, abbiamo imparato a mostrare più compassione e comprensione verso coloro che soffrono per questo tipo di problematiche. Siamo convinti che se Dio non avesse permesso che il nostro sogno si infrangesse, non saremmo mai stati benedetti con questa nuova sensibilità, comprensione ed empatia per gli altri.
Durante questo periodo difficile mia moglie ed io siamo stati benedetti dall’amore e dalla compassione di alcune persone che Dio ha messo sulla nostra strada. Ci ha sorpreso l’amorevolezza e la mancanza di critica da parte di tanti nella nostra chiesa e nella famiglia cristiana in generale. Innumerevoli fratelli e sorelle in Cristo pregano per i nostri figli. Una coppia si è perfino presa l’impegno di pregare e digiunare con regolarità per la nostra famiglia. Conosciamo in modo più profondo l’amore e la grazia del corpo di Cristo. Se non fosse stato per la nostra afflizione, non l’avremmo sperimentato in questo modo!
Nella nostra sofferenza siamo stati benedetti perché abbiamo imparato ad amare gli altri, specialmente i nostri figli, come Dio ha amato noi. Questa afflizione ci ha fatto del bene perché ci ha dato una comprensione più profonda dell’amore del nostro Salvatore. Stiamo imparando ad amare i nostri figli anche quando non ci è possibile ‘metterli in mostra’ davanti ai nostri amici credenti! Stiamo facendo veri e propri sforzi per capirli pur essendo le loro convinzioni molto diverse dalle nostre, per cercare di raggiungerli anche se loro non ci cercano. Dio ci sta insegnando ad essere pazienti ed amorevoli anche quando siamo provocati e a comunicare con chi a volte sembra parlare un’altra lingua. Abbiamo imparato cosa significa soffrire, sentirsi come se il Maligno ci avesse pestato a sangue; ma in ogni istante abbiamo imparato che siamo sostenuti dalla forza del Signore.
Siamo inoltre convinti che uno dei doni più belli che potrà scaturire dalle nostre sofferenze è il potenziale di benedizione che questo libro potrà essere per altri genitori in difficoltà. Nella sua bontà, Dio ha già permesso che la nostra esperienza aiutasse tanti altri che stanno attraversando prove simili alle nostre, e confidiamo che quanto condivideremo nelle pagine seguenti vi incoraggerà e aiuterà a trovare le risorse che Dio ha già provveduto per coloro che soffrono. È di questo che parlava Paolo quando in II Corinzi 1:3-4 scrisse: “Benedetto sia il Dio e Padre del nostro Signore Gesù Cristo, il Padre misericordioso e Dio di ogni consolazione, il quale ci consola in ogni nostra afflizione, affinché, mediante la consolazione con la quale siamo noi stessi da Dio consolati, possiamo consolare quelli che si trovano in qualunque afflizione”.
La parola di Dio ha le risposte di cui hai bisogno
Mentre io e mia moglie lottavamo e cercavamo di sviscerare le varie questioni, abbiamo trovato speranza, saggezza e forza nella Parola di Dio, infallibile e completa. Si unirà alla nostra conversazione con voi anche Elyse Fitzpatrick, un’amica che è anche autrice, consulente biblica, madre e nonna, che conosce bene l’angoscia di vedere un figlio voltare le spalle alla verità. La dottoressa Laura Hendrickson, che una volta esercitava come psichiatra, ci aiuterà con delle questioni mediche, quali possono essere le difficoltà di apprendimento e i farmaci prescritti ai bambini. Condividerà inoltre qualcosa riguardo le sue sofferenze come madre di un ragazzo autistico.
Come potete vedere i consigli che troverete in questo libro non sono quelli di autori che hanno famiglie perfette. Per quanto possiamo aver spesso sognato di poter tornare a tempi più felici, siamo grati al Signore perché si è compiaciuto di usare le nostre afflizioni per realizzare i suoi buoni propositi.
I consigli che riceverete da questo libro non sono solamente frutto delle nostre esperienze di vita. Sono solidamente fondati sul pensiero di Dio relativamente alla nostra vita – un pensiero che trovate nella Bibbia. Non è nostro proposito distribuire pie banalità o massime impraticabili. Desideriamo invece fornire linee guida che abbiano sostanza, significato e rispondano a domande come:
– Perché i figli diventano ciò che diventano?
– Che cosa possiamo fare per assicurarci che i nostri figli non si ribellino ulteriormente?
– Che cosa dovremmo fare quando sentiamo che li stiamo perdendo?
– Come possiamo comunicare con un figlio che non ci vuole parlare?
– Si può fare qualcosa per un figlio che è completamente fuori controllo?
– Che cosa dovremmo aspettarci da un figlio al quale è stata diagnosticata una difficoltà di apprendimento
o a cui sono stati prescritti farmaci che alterano il comportamento?
– Come facciamo a proteggere il nostro matrimonio e gli altri figli dalle tempeste create da un figlio ribelle?
– Come possiamo affrontare la paura, la vergogna, la rabbia, il senso di colpa e la tristezza che un figlio ribelle porta nella nostra vita?
Abbracciamo un sogno nuovo
Mentre scriviamo questo libro, sappiamo bene che le storie delle nostre famiglie non sono ancora finite. Il Signore ha fatto molto per cominciare a ristabilire i rapporti con i nostri figli. Si stanno aprendo vie di comunicazione. Pur avendo ancora dubbi sulla loro condizione spirituale, siamo felici che stiano comunque crescendo nell’amore e nel rispetto reciproco. Speriamo ancora che il Signore riporterà a sé i nostri figli, ma qualsiasi siano le realtà di domani, siamo certi che il Signore sarà il nostro Aiuto, perché ha promesso di sostenerci giorno per giorno.
Vi invitiamo perciò ad accompagnarci. Se i vostri sogni come genitori cristiani si sono infranti, sappiate che oggi la grazia e la misericordia di Dio possono toccare la vostra vita e che potete sperare per un domani migliore – un domani pieno di consolazione, pace e speranza, perché grande è l’amore di Dio e infinita la sua potenza.