Il dramma di un ragazzo che scopre la sua inclinazione e si perde nel gorgo della ribellione. Fino alla svolta, radicale, di una scelta di fede autentica.
La parabola del figlio prodigo è stata utilizzata spesso, nel corso dei secoli, per rappresentare la metafora del ritorno a casa dopo un'esperienza negativa.Ritorno da un paese lontano riecheggia la dinamica del racconto biblico per raccontare un ritorno diverso. Il volume, infatti, parla di omosessualità e lo fa nella maniera più diretta e sincera possibile.
Angela e Christopher Yuan, madre e figlio, raccontano in prima persona la storia della loro famiglia: quella di un ragazzo, figlio di cinesi immigrati negli Stati Uniti, che nel corso dell'adolescenza scopre di sentirsi diverso e di provare attrazione per le persone del suo sesso.
È la testimonianza vivida di una madre che si confronta, affranta, con la situazione del figlio omosessuale, e di un ragazzo che cresce confrontandosi con la sua condizione mentre le sue scelte lo trascinano in un turbinio di trasgressione, disperazione, momenti di crisi, recuperi e ricadute.
La sua vita degenera, insieme a quella dei suoi familiari, tra vani tentativi di arginare una situazione allo sbando e momenti di disperazione. Fino alla svolta di un'esperienza di fede che travolge il passato e cambia la vita.
Angela e Christopher Yuan si espongono in prima persona in un libro sincero, a tratti crudo, scritto con il cuore in mano; la doppia soggettiva madre/figlio arricchisce i 32 capitoli del libro (cui si aggiunge l'epilogo) donando dinamismo e pathos a una storia di caduta e redenzione che valeva la pena di raccontare: la storia di un moderno figlio prodigo, ma anche quella di una famiglia che, come il Padre della celebre parabola, ha atteso amorevolmente, tra preghiera e speranza, il suo ritorno.