La fede è quel che manca alla ragione per essere perfetta.
La pensa così Tina, la protagonista dell'opera di Giacomo Romano, operaia del pianeta Paturno, condannata dal tribunale del suo mondo alla pena massima: la trasferenza.
È accusata di essere una sovversiva che opina su argomenti taboo, promotrice di pensieri rivoluzionari che minacciano l'equilibrio sociale.
La pena ha previsto il suo trasferimento sulla Terra, in un paesino sperduto della Groenlandia, dove la paturniana instaura una connessione con Ane, una giovane maestra che sta attraversando un momento di fragilità. Dopo la scomparsa del marito, Ane cresce da sola la neonata Grethe, ma la paturniana è in grado di percepire i suoi pensieri e confortarla.
C'è solo un momento in cui Ane si estranea al punto che l'aliena non riesce più a leggerle la mente: quando dialoga con qualcuno che chiama Dio, con cui ha stabilito un rapporto profondo da cui trae forza e rassicurazione.
Dio stabilisce giuste leggi morali e guida i terrestri, spesso infrangendo le regole della razionalità, e Tina - come aveva già sospettato prima dell'espulsione dal suo pianeta - si convince che il Signore della terra e il Creatore di tutto l'universo (Paturno compreso) incarnino la stessa figura.
Da appassionata di storia terrestre, narra le vite di alcuni personaggi biblici che, pur avendo ricevuto una trasferenza aliena, hanno mantenuto comportamenti singolari in cui quel fattore a lei sconosciuto, che i terrestri chiamano fede, ha un valore determinante.