Uomini & Donne
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50 risposte bibliche sulla mascolinità e la femminilità

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Oggi i ruoli di uomini e donne sono molto discussi sia nella società sia nella chiesa.
In questo libro, conciso e accessibile, i noti teologi evangelici John Piper e Wayne Grudem rispondono a cinquanta domande cruciali che riguardano la mascolinità e la femminilità secondo la Bibbia, tra cui:

• Perché soltanto gli uomini dovrebbero essere pastori e anziani della chiesa?
• Che cosa si intende nel Nuovo Testamento per “sottomissione”?
• La Bibbia riflette uno status quo di stampo patriarcale?

Rispondendo alle obiezioni e ai dubbi sui brani biblici che delineano la complementarietà tra uomini e donne (uguaglianza nel valore ma differenza nei ruoli), Piper e Grudem presentano in modo efficace e diretto una visione biblica che si rivela vivificante e appagante sia per gli uomini sia per le donne.

ISBN: 9788833063799
Produttore: Adi Media
Titolo originale: 50 Crucial Questions: An Overview of Central Concerns about Manhood and Womanhood
Codice prodotto: 9788833063799
Dimensioni: 140 x 210 x 10 mm
Peso: 0.150kg
Rilegatura: Brossura
Numero di pagine: 111
Data di pubblicazione: 01.04.2023
Lingua: Italiano

Contenuto libro

INDICE DEL LIBRO

1. Perché ritenere così importante la questione dei ruoli maschili e femminili?

2. Che cosa si intende per “ministerio pastorale femminile non biblico nella chiesa”?

3. Da dove viene l’idea biblica che soltanto gli uomini debbano essere pastori e anziani della chiesa?

4. E il matrimonio? Che cosa intendete con “modelli matrimoniali che non rispecchiano la relazione tra Cristo e la chiesa”?

5. Che cosa si intende per “sottomissione”?

6. Che cosa intende la Bibbia quando chiama il marito “capo”?

7. Da dove si evince nella Bibbia l’idea che i mariti debbano essere i “capi” nelle loro case?

8. Quando si dice che una moglie non deve seguire il marito nel peccato, che cosa rimane dell’autorità maschile? Chi deve dire quale condotta nell’ambito del suo ruolo di guida spirituale sia sconveniente al punto da giustificare il rifiuto di seguirlo?

9. Non credete che sottolineare l’autorità e la sottomissione possa incoraggiare degli abusi nei confronti delle mogli?

10. Non credete alla “sottomissione reciproca”, che Paolo sembra insegnare in Efesini 5:21?

11. Se in Efesini 5:23 “capo” significa “fonte” (“il marito è capo della moglie”), come sostengono alcuni studiosi, non dovrebbe cambiare la comprensione di questo passo, eliminando l’idea del marito come guida?

12. La vostra enfasi sulla guida nella chiesa e sull’autorità nella casa non è in contrasto con le parole di Gesù che troviamo in Luca 22:26: “Il maggiore fra voi sia come il minore, e chi governa come colui che serve”?

13. Nelle domande 2 e 6, avete affermato che la vocazione dell’uomo è quella di avere la “responsabilità primaria” della guida spirituale nella chiesa e nella casa. Che cosa si intende per “primaria”?

14. Se il marito deve trattare la moglie come Cristo tratta la chiesa, significa che deve governare ogni dettaglio della sua vita e che lei deve essere d’accordo con lui in tutte le azioni che compie?

15. Non pensate che questi brani siano esempi di compromessi temporanei con uno status quo di stampo patriarcale, mentre la spinta fondamentale delle Scritture è nella direzione di un livellamento delle differenze di ruolo basate sul genere?

16. Gli argomenti addotti per difendere l’esclusione delle donne dal ministerio pastorale non sono forse analoghi a quelli addotti dai cristiani per difendere la schiavitù nel XIX secolo?

17. Poiché l’insegnamento del Nuovo Testamento sulla sottomissione delle mogli si trova in alcune parti delle Scritture note come “codici domestici” (Haustafeln), che sono stati mutuati dalla società del primo secolo, ciò che le Scritture insegnano non dovrebbe adattarsi alla cultura attuale, almeno entro certi limiti, e quindi non dovremmo rivedere le relazioni tra uomini e donne, piuttosto che aggrapparci a modelli del primo secolo?

18. Che dire del modo in cui Gesù ha trattato le donne all’insegna della libertà? Non fa saltare le nostre tradizioni gerarchiche e non dischiude alle donne l’accesso a tutti i ruoli ministeriali?

19. Il ruolo rilevante che le donne hanno ricoperto nell’annuncio dell’Evangelo, a fianco dell’apostolo Paolo, non dimostra che egli intendesse includerle nel ministerio?

20. Tuttavia Priscilla ha insegnato ad Apollo, non è vero? (Atti 18:26). Ed è persino menziona ta prima di suo marito, Aquila. Questo non dimostra forse che la chiesa primitiva non escludeva le donne dall’insegnamento?

21. State dunque dicendo che in alcune circostanze le donne possono insegnare agli uomini?

22. Un pastore non può autorizzare una donna a insegnare le Scritture alla congregazione e poi continuare a esercitare la supervisione mentre lei insegna?

23. Come si può essere favorevoli alle donne che profetizzano in chiesa ma non alle donne che sono pastori e anziani? La profezia non rappresenta il cuore stesso di questi ruoli?

24. State dicendo, quindi, che accettate la libertà delle donne di profetizzare pubblicamente come descritto in Atti 2:17; 21:9 e 1 Corinzi 11:5?

25. Poiché in 1 Corinzi 14:34 si dice: “…le donne tacciano nelle assemblee…”, non sembra che la vostra posizione sia realmente biblica, poiché permettete alle donne di parlare. Come si spiega questo divieto rivolto alle donne di esprimersi?

26. L’affermazione di Paolo secondo cui “non c’è né maschio né femmina, poiché voi tutti siete uno in Cristo Gesù” (Galati 3:28) non elimina forse il concetto di genere come base per la distinzione dei ruoli nella chiesa?

27. Come si spiega l’apparente approvazione da parte di Dio delle donne dell’Antico Testamento che avevano ruoli profetici o di guida spirituale?

28. Credete che le donne siano più credulone degli uomini?

29. Si ha l’impressione che Paolo pensasse davvero che Eva fosse in qualche modo più vulnerabile all’inganno rispetto ad Adamo. Questo non farebbe di Paolo un colpevole maschilista?

30. Se a una donna non è permesso insegnare agli uomini in modo ufficiale, perché è lecito che insegni ai bambini, che sono molto più impressionabili e indifesi?

31. Non siete forse colpevoli di un letteralismo selettivo quando dite che alcuni insegnamenti in un testo sono sempre validi mentre altri, come “le donne si vestano… non di trecce d’oro”, sono culturalmente condizionati e non assoluti?

32. Ma in 1 Corinzi 11:13-15, Paolo non sostiene la necessità di coprire il capo delle donne nel culto appellandosi all’ordine stabilito in occasione della creazione?

33. È coerente proibire il ministerio alle donne nelle nostre chiese e poi inviarle in missione a compierlo?

34. Negate alle donne il diritto di usare i doni che Dio ha dato loro? Il fatto che Dio abbia concesso un dono spirituale non implica forse che ne approvi l’uso per l’edificazione della chiesa?

35. Se Dio ha veramente chiamato una donna a essere pastore, come potete sostenere che non dovrebbe esserlo?

36. Qual è il significato di autorità quando se ne parla in relazione alla casa e alla chiesa?

37. Se una chiesa abbraccia una forma di governo congregazionalista nella quale la comunità, e non gli anziani, rappresenta la massima autorità sotto Cristo e in ubbidienza alle Scritture, le donne dovrebbero essere autorizzate a votare?

38. In Romani 16:7, Paolo scrive: “Salutate Andronico e Giunia, miei parenti e compagni di prigione, i quali sono segnalati fra gli apostoli e anche sono stati in Cristo prima di me”. Ma Giunia non è una donna? E non era un apostolo? E questo non significa che Paolo era disposto a riconoscere che una donna avesse una posizione autorevole rispetto agli uomini nella chiesa primitiva?

39. Paolo sembra basare il compito affidato all’uomo nella guida e nell’insegnamento sul fatto che sia stato creato prima della donna (1 Timoteo 2:13). Come può questo essere un argomento valido se gli animali sono stati creati prima dell’uomo, ma non per questo hanno la responsabilità primaria di guidarlo?

40. Non è forse vero che il motivo per cui Paolo non permetteva alle donne di insegnare era che nel primo secolo il mondo femminile era escluso da ogni forma di istruzione? Ma questa ragione non è più valida ai nostri giorni. Poiché oggi le donne sono istruite quanto gli uomini, perciò non dovremmo permettere sia alle donne sia agli uomini di essere pastori?

41. Perché tirate in ballo l’omosessualità quando si parla di distinzione dei ruoli maschili e femminili in casa e in chiesa? La maggior parte delle “femministe evangeliche” si oppone come voi alla pratica dell’omosessualità.

42. Come fate a sapere che la vostra interpretazione delle Scritture non è influenzata più dalla vostra formazione e dalla vostra cultura che da ciò che gli scrittori della Bibbia intendevano realmente?

43. Perché è accettabile cantare inni scritti da donne e raccomandare libri scritti da donne, ma non permettere loro di dire le medesime cose a voce?

44. Dare alle donne l’accesso a tutte le cariche e a ogni ruolo non è forse una semplice questione di equità che anche la nostra società riconosce serenamente?

45. Non è forse vero che nella Bibbia Dio è chiamato a più riprese “colui che aiuta”, utilizzando la medesima espressione usata per descrivere Eva quando fu chiamata “aiuto convenevole” per l’uomo? Questo non esclude forse l’idea di un ruolo di sottomissione, e non la rende addirittura più autorevole dell’uomo?

46. 1 Corinzi 7:3-5 attesta letteralmente: “Il marito renda alla moglie quello che le è dovuto e lo stesso faccia la moglie verso il marito. La moglie non ha potere sul proprio corpo, ma il marito; allo stesso modo anche il marito non ha potere sul proprio corpo, ma la moglie. Non vi private l’uno dell’altro, se non di comune accordo, per un tempo, per dedicarvi alla preghiera, e poi ritornate insieme, perché Satana non vi tenti a motivo della vostra incontinenza”. Questo non dimostra che l’autorità unilaterale del marito è sbagliata?

47. Se si crede che le distinzioni di ruolo tra uomini e donne nella casa e nella chiesa siano radicate nell’ordine creato da Dio, perché non si insiste tanto nell’applicare le regole ovunque nella vita secolare come nella casa e nella chiesa?

48. Come può una donna cristiana single comprendere la natura del rapporto fra Cristo e la chiesa se non ha mai sperimentato il matrimonio?

49. Poiché molti dei principali studiosi evangelici sono in disaccordo sulle questioni della mascolinità e della femminilità, come può un semplice credente sperare di giungere a una chiara convinzione su questi argomenti?

50. Se un gruppo di testi è fortemente contestato, non sarebbe un buon principio ermeneutico non permettere loro di avere un’influenza significativa sulla nostra visione della mascolinità e della femminilità? Allo stesso modo, poiché c’è un rilevante disaccordo nella Chiesa sulla questione dei ruoli maschili e femminili, non dovremmo collocare questo aspetto a un livello di importanza molto basso nel definire gli standard denominazionali, istituzionali e locali nell’ambito della fede e della condotta?

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